Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

i sogni son desideri

Ultimo Aggiornamento: 25/05/2009 16:37
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
11/05/2009 22:13

CAPITOLO PRIMO

Erano quasi le sette di sera e lungo quel pezzo di strada di periferia la fila delle auto era più o meno quella di sempre. A quell’ora d’altra parte la fila c’è dovunque e quindi Luca non era ne particolarmente nervoso ne smoccolante come l’autista della Punto che lo seguiva. Difficilmente si agitava per il traffico, tanto meno adesso che gli impegni lavorativi erano finiti e la sua prossima destinazione era casa. Luca era agente di una ditta che produceva arredamento, in particolare oggetti in legno, e la sua giornata tipo prevedeva molte ore di auto al giorno, per via degli spostamenti da un negozio all’altro. Si era quindi imposto di non agitarsi più di tanto per gli ingorghi che spesso gli capitava di trovare, anche perché vista la temperatura quasi estiva, non avrebbe giovato al suo look da uomo d’affari presentarsi sudato e puzzolente. L’abitudine alla giacca e cravatta ormai l’aveva fatta, ma in alcune giornate il nodo al collo assumeva le sembianze di un vero e proprio cappio ed avrebbe volentieri fatto a cambio con la maglietta colorata e impiastricciata dell’automobilista dietro di lui,che non la smetteva di smaniare ed imprecare ogni qualvolta la fila si fermava. Ma oggi no, oggi Luca era calmo, gli impegni erano ormai finiti e tra un paio di rossi sarebbe riuscito a svicolare e parcheggiare comodamente nel suo garage.
Carlotta non sarà ancora arrivata e lui avrà il tempo di spogliarsi e vestire l’adorata tuta, di stare dieci minuti in bagno a fare quello che deve fare leggendosi qualche rivista, prima dell’arrivo della compagna.
Lei gli rinfaccerà di non avere ancora preparato niente per la cena, lui le dirà che è arrivato ora e che ha avuto giusto il tempo di cambiarsi, visto che non poteva rischiare di macchiarsi la camicia. Compiaciuto della scaltrezza di questo inattaccabile alibi, Luca sorrise e passò il semaforo malgrado il rosso appena scattato, lasciando l’autista della Punto a nuove e originali maledizioni.
La strada passava docilmente tra le ruote della sua station wagon ed il piano così diligentemente prestabilito sembrava compiersi con puntualità: l’ingresso alla rampa dei garage, la mai scontata manovra di parcheggio, il breve tragitto per arrivare alle scale, la chiave della porta che si nasconde, il trionfale ingresso nell’appartamento. Mentre sta completando la “vestizione” indossando le amate ciabatte si accorse che il progetto del riposante soggiorno in bagno non sarebbe stato rispettato causa mancata necessità e così si abbandonò goffamente sul grande e accogliente letto, fissando il soffitto e compiacendosi dell’esito della giornata: aveva concluso dei buoni affari, anche se di poco conto, e soprattutto era riuscito a vendere quella dannata partita di porta abiti che rischiava ormai di diventare un incubo. “L’uomo” come veniva chiamato lì in toscana, l’oggetto più stupido del mondo o almeno così lo riteneva. Forse era proprio per questo che non riusciva a venderlo, perché non riusciva proprio a capire come la gente potesse spendere un sacco di soldi in quello stupido aggeggio con le rotelle, che tra l’altro a tutto assomigliava fuorché ad un uomo.
Il guadagno non sarebbe stato un granchè, almeno paragonato alle provvigioni che prendeva dalla vendita di armadi o letti, ma visto che la ditta chiedeva di vendere anche questi piccoli oggetti, bé, tanto valeva fare bella figura e toglierseli di torno.
Luca era fatto così, era contento del suo tran tran quotidiano, fatto di piccole soddisfazioni. Non invidiava, non combatteva, non sfidava la fortuna, come era solito fare quello di fronte, che proprietario di un lanificio, non faceva che buttare soldi per poi riguadagnarli, per poi comprare Ferrari e farsi circondare da ragazze giovani e accondiscendenti, per poi finire tutto ancora. No, a lui andava bene così, anche se non poteva certo negare che a volte qualche brivido in più non lo avrebbe disprezzato. Il campanello lo interruppe e Luca si alzò prontamente per andare ad aprire.
Carlotta entrò affaticata e ansante come sempre – voglio dire……. Non potevi iniziare a preparare qualcosa?-
-Sono entrato ora- disse Luca come da copione- il tempo di cambiarmi e stavo per andare a …-
- Si si vabbè- rispose rassegnata Carlotta levandosi il giacchetto. Luca sorrise, pensando che per niente al mondo avrebbe rinunciato a quel siparietto ormai classico. Guardò Carlotta che si avviava in cucina e la seguì, visto che adesso una mano non si poteva proprio più negare.
- Come è andata a lavorare ? – chiese
- come sempre…… non ne posso più. E te?-
- bene. Mi sono levato di torno gli “Omini”-
- Oh …..sarai contento. Comunque guarda che sono utili. Tu li disprezzi ma un giorno……-
- Non credo proprio. E poi bene, se sono utili almeno ne vendo di più- tagliò corto senza convinzione. Il menù di quella sera era di assoluta routine: carne, affettati, formaggi, nutella come è giusto e normale che sia nei giorni di lavoro quando c’è poco tempo.
La solita entusiasmante programmazione televisiva aveva poi fiaccato entrambi ed il letto era parso manna dal cielo. Girato sul fianco ebbe per un attimo l’istinto di ripensare a ciò su cui stava riflettendo poche ore prima, ma il sonno ebbe poi il sopravvento.


OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
12/05/2009 12:41

Un bel racconto. Sei riuscito molto bene ad analizzare la normalità di ognuno di noi. La classica discussione sulla cena non ancora pronta, è una scenetta che tocca quasi tutti gli italiani. Ognuno di noi, leggendo si potrà immedesimare in qualcosa, è per questo che il racconto mi è piaciuto in modo particolare. [SM=g1807561]
OFFLINE
Post: 1.140
Città: VENEZIA
Età: 59
Sesso: Maschile
12/05/2009 12:57

sancio............continua?
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
12/05/2009 14:55

in teoria dieci capitoli..
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
12/05/2009 16:00

Io avrei detto che finiva qui... Andava bene anche così, chissà come si svilupperà la storia.
Sancho, dato che la cosa è a puntate, non sarebbe meglio mettere "continua" in fondo? [SM=g1854736]
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
12/05/2009 17:39

hai ragione kamo...






continua
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
12/05/2009 20:39

Re:
sancio panza, 12/05/2009 17.39:

hai ragione kamo...






continua


[SM=g1807563]

OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
12/05/2009 21:54



CAPITOLO SECONDO

Fresco, riposato e rilassato Luca era diretto verso il primo appuntamento della giornata . Il cliente era nuovo ed aveva telefonato il giorno prima esigendo una sua visita al più presto e rimandando ad allora ogni particolare. Luca non amava andare a Firenze per via della confusione, del problema del parcheggio e perché non conosceva le strade. Tuttavia non ne poteva fare a meno, il lavoro è lavoro e questa visita a dir la verità gli dava anche una certa curiosità anche se “sentiva” già di cosa si trattava ed era qualcosa di dannatamente serio. Lasciata l’auto nel carissimo parcheggio a pagamento , si avviò armato di valigetta e cellulare verso l’indirizzo malamente segnata sul foglietto. Arrivato davanti al portone si rese conto che di certo non si trattava di un negozio e ciò suonò a conferma dei suoi cattivi presagi. Rilesse il foglietto con la sigla del cliente e quindi la cercò sulla fila dei campanelli: SSD. La trovò all’ultimo piano, il settimo, suonò e iniziò a fissare il videocitofono da dove però arrivò solo il suono che indicava l’apertura della porta.
Entrò, salì sull’ascensore, schiacciò il tasto. Sapeva che quella visita era troppo delicata e la rilassatezza della mattina aveva ormai fatto posto ad un serio presentimento di brutte notizie. Entrò. L’ufficio era grande, spazioso, pieno di uomini indaffarati. Si diresse deciso verso la stanza in fondo, con il passo di chi sa per certo dove andare. Prima ancora di bussare la porta si aprì, tirata da un uomo grande e grosso, con pochi capelli e gli occhiali legati che ciondolavano sul petto. L’aria era tesa, l’espressione corrucciata. Gli diede la mano e una rigorosa stretta, quindi senza dire niente lo fece entrare, sedere sulla poltrona davanti alla scrivania, chiuse la porta e si sedette a sua volta sulla sua poltrona. Si fissarono senza parlare, poi Luca esclamò con tono serio:
-E’ così grave?-
- Si! – Ancora silenzio.
- Perché avete chiamato proprio me? –
- Abbiamo una lista con i nomi delle persone in grado di farlo. La lista è formata da dieci nomi. Lei è uno di essi. –
- Siete proprio sicuri che io sia in grado di……-
- Si.- lo interruppe , appoggiando i gomiti sulla scrivania.
- Okay, non posso dire di no, giusto?-
- Direi proprio che sarebbe controproducente per tutti.-
Seguì un attimo di silenzio. Luca fissava dietro l’uomo che aveva davanti senza fare caso a ciò che fissava. Il mento carezzato dalla mano destra, gli sfiorava il torace.
-Domani le faremo sapere i dettagli- disse con tono conclusivo l’uomo davanti a lui. Si alzarono, si strinsero le mani, Luca se ne andò. Ebbene si, pensò riattraversando distrattamente l’ufficio, è giunto il momento di mettere in pratica quello che hai imparato.
Sperava di non dovere mai arrivare a questo, ma pazienza. Avrebbe fatto quello che c’era da fare e basta, senza discussioni. Un raggio di luce lo colpì in quel momento sulla nuca. Era girato ma gli dette noia lo stesso. Si rigirò quindi e stese il braccio giusto per rendersi conto che Carlotta non c’era più e che era l’ora di alzarsi. – Alzati, è tardi- Sentì arrivare dalla cucina. Richiuse gli occhi e sorrise: era l’ora di ripartire.


continua
OFFLINE
Post: 1.140
Città: VENEZIA
Età: 59
Sesso: Maschile
13/05/2009 21:55

a questo punto immagino continua......visto che lo hai scritto alla fine....bravo [SM=g1807561] bella suspence
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
13/05/2009 22:04

CAPITOLO TERZO

La giornata era iniziata bene. C’era il sole, il cliente più antipatico aveva disdetto l’appuntamento, la prossima visita era la migliore possibile, visto che avrebbe spuntato un bell’ordine ed avrebbe potuto ammirare le splendide gambe della Mery, magari sbirciando anche nella scollatura. La sera poi, aveva in programma una uscita con gli amici. Tutto bene, quindi. Fermo al semaforo ritornò per un attimo al sogno della notte: gli venne nuovamente da ridere ripensando alla serietà e gravità della situazione, all’espressione dell’uomo che aveva seduto davanti, alle frasi da film che i due si erano scambiati. Il clacson della Punto dietro a lui lo riportò alla realtà, al traffico, alla Mery, agli amici.
La giornata e la serata infatti passarono veloci. Gli ordini arrivarono e le chiacchiere tra uomini anche ed il ritorno a casa fu l’occasione di ripensare a quanto era bello passare qualche ora con gli amici di sempre. Quando arrivò in camera Carlotta era già a letto, non ancora del tutto addormentata e quindi curiosa di sapere della serata.
-Allora, come è andata?-
-Bene, come sempre. Si è chiacchierato-
-Di cosa?-
- Tu lo sai. Di donne, di calcio, della partita di domenica-
- che partita?-
- Inter Juve, ti immagini che discussioni! Io ho detto che secondo me finirà 0-0 con doppietta di Ronaldo-
- Come 0-0 con doppietta di Ronaldo?-
- Si. Lui li fa ma l’arbitro glieli annulla- disse Luca con tono scherzoso.Carlotta fece finta di ridere, si girò e concluse con:
-Bè allora buonanotte e sogni d’oro-
- Veramente ultimamente ho fatto dei sogni abbastanza strani- ribattè Luca.
Carlotta non si girò e Luca lasciò perdere e preferì entrare anche lui nel letto.

continua(va bene così?)
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
14/05/2009 14:53

Sei molto bravo a tenere la tensione alta. E poi? Dai, dai che la storia m'ha presa...
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
14/05/2009 22:26


CAPITOLO QUARTO

Luca era sempre di pessimo umore quando pioveva. Con il gomito sullo sportello, la testa sprofondata nella mano ed il volto imbronciato fissava il parabrezza che si riempiva di piccole goccioline fitte fitte che correvano veloci per essere poi cancellate dai tergicristalli.
Notò il lavavetri che si avvicinava e pensò quanto potesse essere utile un lavavetri sotto la pioggia. Quando se lo vide avvicinare notò però che no era il solito albanese o tunisino ma aveva un volto familiare. Istintivamente aprì il finestrino e scosse la testa non intendendo dargli dei soldi, ma vide che l’uomo stesso avvicinandosi gli porgeva un biglietto per poi scappare via senza considerare gli altri automobilisti Luca chiuse il finestrino ed iniziò a capire. Posò il foglio sul sedile accanto quindi imprecò per il ritardo con cui l’auto davanti ripartì, partì sgommando e cercando subito uno spiazzo per fermarsi. Appena possibile prese nervosamente il foglio, respirò profondamente e lo aprì. Orario e luogo erano precisi, non lasciavano spazio ad equivoci. Ebbene si, non c’era più da scherzare. Luca era adesso teso come una corda di violino: fissò il volante, mentalmente si preparò come chi deve essere pronto a tutto. Una mano si appoggiò sulla spalla facendolo saltare in aria.
Era Carlotta. Era mattina, Luca scosse il capo sofferente. Rientrare nella realtà questa volta gli stava costando molta fatica. Rimase soprappensiero per parecchio, ritrovandosi quasi senza accorgersene a tavola, a fare colazione.
-Carlotta, sai che sono due notti che faccio lo stesso sogno?-
- E che sogno è?-
- Mah! E’ un sogno strano…… complicato…..-
Carlotta lo guardò colpita. Luca ebbe la sensazione che avesse capito di cosa si trattava.
-Luca – disse Carlotta seria- parlamene. Potremmo giocare i numeri al lotto.-
A Luca andò via la voglia di parlare e riattaccò a mangiare. La giornata era proprio iniziata male.
E sarebbe proseguita peggio. Luca si sentì nervoso per tutto il giorno. Non faceva che pensare a quello strano meccanismo che è sognare. Quanto dura un sogno? E’ a colori o in bianco e nero? E’ vero che si sogna sempre? Cosa può portare a sognare due volte consecutive la stessa situazione? Il clacson della Punto dietro lo riportò alla realtà. Poco male, tanto sapeva che non sarebbe mai riuscito a trovare le risposte, visto che studiosi su studiosi avevano passato anni della loro vita senza riuscirci. Meglio rilassarsi. In fondo tutto ciò che sapeva era che spesso uno sogna qualcosa che desidera essere o fare. Lui non si sentiva molto portato all’azione, ma inconsciamente, forse, dentro di lui qualcosa si era stufato di comodini e cassettoni e chiedeva qualcosa di più. Il cellulare lo interruppe. Era Carlotta- Luca, Sono io . Puoi?-
-Si dimmi-
-No pensavo, stamani ti ho visto un po’ strano, nervoso. Che ne dici se stasera andiamo al cinema, così ti rilassi un po’!-
-Bella idea- disse Luca. In effetti non aveva voglia ma gli sembrava giusto dare soddisfazione, visto il gesto carino. Di lì in avanti la giornata passò veloce e Luca si ritrovò quasi automaticamente davanti all’entrata del cinema. Presero i biglietti, entrarono scelsero dei posti centrali, appoggiando i giacchetti sulla poltrona accanto a Luca.
A Luca il film sembrava una vera palla. Dopo dieci minuti una ragazza si sedette accanto a lui, gli si avvicinò all’orecchio e sussurrò:
-Ciao, n° 34-
Lui la guardò stralunato.
-Ho detto ciao n° 34-
-Guarda che sbagli persona-
-No, no. D’ora in avanti tu sei il n° 34. verrai chiamato solo così. Hai avuto il biglietto?-
- Si- rispose Luca incerto.
-Bè, non andare, è un tranello. Sono loro che tentano di incastrarti- Luca non capiva più niente.
-Domani sera al Night Club, alle 10.00.Vestiti bene, dovrai vedertela con Vampiria-
Vampiria? Luca era sempre più confuso. Si girò verso Carlotta, si tranquillizzò vedendola assorta e totalmente presa dal film, quindi si rigirò. Non c’era più nessuno. Sparita. Svanita. Luca guardava ora il film, mente altrove. Quando il film finì, lui e Carlotta si alzarono e si accorse subito che lei era indispettita.
-Che c’è? Non ti è piaciuto?-
-Ah! Che c’è? E me lo chiedi anche-
Luca si zittì.
-Te ne sei accorta eh?-
-Direi proprio di si-
Luca si pentì di non avergli parlato, si rese conto di quando fosse incredibile la storia, cercò le parole per iniziare. Tutto in un attimo. Poi cominciò.
-Lascia che ti spieghi…..-
-Cosa vuoi spiegare? C’è poco da spiegare-
-La realtà è che non ci capisco niente nemmeno io-
- Cosa c’è da capire? Ti sei addormentato e basta-
Luca la guardò, poi capì. Non aggiunse altro. Carlotta gli prese la mano e così se ne andarono in silenzio.

certo che continua....
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
15/05/2009 11:08

E poi? [SM=g1807562] Mi piace la piega che sta prendendo...
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
15/05/2009 22:02



CAPITOLO QUINTO

L’aria fumosa era fastidiosa e invadente. Decisamente si sentiva fuori posto. Il night club era un luogo per uomini soli in cerca di compagnia e Luca non ci sarebbe mai andato di sua volontà. L’abito da sera era obbligatorio, le donne ti si facevano incontro con apprezzamenti pesanti e fuori luogo. Ma tutti avevano gli occhi solo per lei, la più bella, Vampiria. Sui divani, improvvisati alcove, le coppie si rotolavano, gli uomini invadenti toccavano, tastavano, ma avevano occhi solo per Vampiria. E lei, da quando era entrato, aveva appiccicato gli occhi su di lui e mentre parlava con voce sensuale ai suoi abituali ammiratori, esaminava con attenzione ogni dettaglio del suo modo di muoversi, di parlare, di guardare. Fu naturale conseguenza che si incontrassero e si appartassero. Non si erano ancora parlati, si guardavano fissi sorseggiando lentamente il drink misteriosamente sbucato da chissà dove. Lui sapeva che lei sapeva. Ognuno voleva sapere senza far sapere. Luca si accorse che nel drink doveva esserci stata messa qualche droga o chissà cosa perché la testa iniziò a girare e lui non era il tipo da farsi mettere KO da un drink. Lei gli fu addosso, iniziò a toccarlo, a sfiorarlo, ma soprattutto a fargli domande. Lui socchiuse gli occhi. Respirò profondamente e passò al contrattacco. Le agguantò le braccia, le spinse indietro e si sdraiò praticamente sopra di lei. Lei lo guardò stupita.
-No bella. Ora tocca a te parlare. Dimmi tutto!- Lo sguardo di lui si fece intenso e lei, la famosa Vampiria, traballò, lo sguardo si fece insicuro. Tremò, farfugliò qualcosa, capì che avrebbe ceduto.
-Tutto, voglio sapere tutto!- continuò Luca sempre più sicuro di se.
-Okay- disse rassegnata Vampiria- Ti dirò tutto. L’Organizzazione vuole andare fino in fondo. Non conoscerà ostacoli, stai attento. Io non so altro-
Lui la guardò severo, poi lentamente abbassò lo sguardo e apprezzò le curve della donna, evidenziata dal vestito.
-Va bene. Ti credo. Ed ora pensiamo a divertirci. Fammi divertire!- esclamò stringendo la Vamp.
-Si- sospirò lei- Sono tua……-
In quel momento Carlotta chiamò Luca con una voce squillante e vivace, lui si voltò di scatto, imprecò, digrignò i denti.
-Proprio ora!-
-Perché proprio ora? Quando ti dovevo chiamare?-
Luca non rispose nemmeno ma sempre arrabbiato si alzò e andò in bagno. Quindi passò dalla cucina, baciò Carlotta sulla testa e, ancora imbronciato, si preparò alla giornata. Giornata che passò lentamente e che Luca trascorse nell’attesa della nottata. Ormai la cosa lo aveva completamente preso. Non aspettava altro che sapere cosa gli sarebbe successo nella prossima puntata di questa telenovelas virtuale. Girando per la città si accorse di guardare con sospetto ogni persona incontrasse, temendo, o forse sperando d’incontrare qualche volto noto, come Vampiria o qualcuno della SSD. E finalmente arrivò il momento di dormire.

no che non finisce così
OFFLINE
Post: 1.140
Città: VENEZIA
Età: 59
Sesso: Maschile
16/05/2009 21:37

beh se finiva lì......la continuavo io...... [SM=g1807565] [SM=g1807565]
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
17/05/2009 09:49


SESTO CAPITOLO

L’ufficio sembrava più piccolo e disordinato, di quanto se lo ricordasse. Lo attraversò in un attimo, quindi entrò deciso nella stanza dove era già stato. Guardò severamente l’uomo che gli stava davanti, poi chiuse la porta ed ancora in piedi esclamò:-Questi fanno sul serio!-
-Lo sapevamo. Siamo o no i servizi segreti. Qui non si scherza!.-
-No, non ci sto chiamate qualcun altro.-
-Non è possibile ci sei solo tu!-
-Aveva detto che aveva una lista di dieci uomini. Chiami uno degli altri nove!-
-Gli altri nove sono tutti morti!-
Luca si sentì piegare in due le gambe, -come ……morti?-
-Ascolti: bene o male siamo tutti coinvolti. Solo lei può tirarci fuori. Scelga: o tenta di salvarci, rischiando è vero, o lascia perdere e ne paga le conseguenze come la pagheranno tutti i cittadini-
Luca lo guardò. Capì di essere stato incastrato e se ne andò sbattendo la porta dietro di sé. Vide che l’ascensore era guasto e, quasi con gioia, scese le scale di buona lena, scaricando così parte della tensione. Fu presto in strada, si diresse verso la macchina, ma quando era ormai vicino vide accanto ad essa una figura che gli parve losca. Girò al largo e voltandosi si accorse di altre tre strane persone che lo seguivano. Cambiò direzione ed iniziò a camminare cercando di vedere dietro a se, dove i quattro si erano riuniti ed ormai chiaramente lo pedinavano. Ad un tratto vide davanti a sé un uomo che gli stava andando incontro e lo riconobbe. Era il falso lavavetri. Luca svicolò velocemente in una stradina laterale e si fermò dietro il bidone della spazzatura, si accucciò e aspettò: Vide i cinque uomini entrare nel vicolo e fatti pochi passi estrarre una pistola per uno. Il sangue si gelò nelle vene, si pentì di essere disarmato. Ad un tratto una voce calda e vicina lo chiamò. Carlotta lo stava svegliando.
-Amore……è l’ora-
Luca rise di gusto e quando aprì gli occhi vide una Carlotta meravigliata che lo fissava a bocca aperta.-Insomma! Una volta ti arrabbi, un’altra ridi. Mah!-
Luca la ringraziò di esistere.
-No, pensavo- disse poi mentre era seduto in cucina –dimmi il tuo parere. Se tu fossi in un vicolo, con cinque persone armate che cercano di farti la pelle, cosa faresti?-
Carlotta lo guardò perplessa.
-Cioè, tu sei in un vicolo…..-
-Io sono in un vicolo senza uscita, loro hanno le pistole, sono in cinque- ripetè Luca spazientito
-Tu la pistola ce l’hai?-
-No!-
-Cavolo, potevi anche averla una pistolina!-
-Insomma che fai?-
- Io? Facile li prendo a cazzotti!-
- Si vabbè….. dai seriamente-
- Cosa vuoi che faccia? Faccio finta di arrendermi, mi avvicino, gli dico di non uccidermi, e poi li prendo a cazzotti!-
Luca scuote la testa. Carlotta era fatta così, non c’era proprio niente da fare era elementare nelle sue conclusioni e a lui piaceva così. La giornata passò freneticamente, Luca era troppo nervoso, l’attesa si faceva insostenibile. Luca cercava la soluzione per uscire dal vicolo ma la situazione era tragica, a meno che, pensò Luca, non possa fare la cosa più facile del mondo: scappare. Luca infatti ripensò alla scena e si accorse che in effetti non era così certo che il vicolo fosse senza uscita. Questa era una conclusione fatta da lui parlando con Carlotta ma poteva essere sbagliata. Doveva essere sbagliata! Gli occhi gli brillavano nella gioia di aver trovato la soluzione che, come spesso accade, era la più semplice. Si, sarebbe fuggito e si sarebbe salvato. Non poteva finire così, ora che aveva imparato a convivere con questa sua seconda vita virtuale. E se poi non ce l’avesse fatta, pazienza tanto è solo un sogno. O no? Certo, fino ad adesso non aveva mai trovato tracce di collegamenti tra la realtà e la fantasia, come succede al cinema. Però non poteva neanche negare che non era un normale sogno, visto che i sogni non sono a puntate. E poi la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio? O peggio? Su questa frase di marzulliana memoria fu interrotta dal clacson della punto dietro a lui e riportato alla realtà dell’ingorgo in cui era entrato. Si accorse che le giornate passavano via ormai troppo meccanicamente, le vendite di quel giorno non erano andate al di la di qualche comodino. Doveva uscirne, doveva immedesimarsi nella realtà quotidiana visto che era un agente di commercio, non segreto, aveva a che fare con i DDT, non con l’SSD. Già SSD: quell’uomo gli aveva detto che erano servizi segreti, ma D cosa stava a significare? Cavolo, l’unica parola che gli veniva di associare a servizi segreti era Deviati. L’aveva sempre sentito dire in televisione e gli era sempre sembrato una brutta cosa: ma ora lui era coinvolto i cattivi erano gli altri e lui li avrebbe sistemati.

devo arrivare a 10..fate voi
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
17/05/2009 14:55

Fai tu. Ormai non ci vorrai mica lasciare appesi alla parola? [SM=g1854736]
OFFLINE
Post: 1.140
Città: VENEZIA
Età: 59
Sesso: Maschile
17/05/2009 21:03

Io quoto Kamo....e sono in Trepidante attesa
OFFLINE
Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
18/05/2009 22:20


SETTIMO CAPITOLO

L’odore della spazzatura era forte, nauseabondo. I cinque uomini si avvicinavano lentamente ma inesorabilmente. Luca si girò e scattò verso l’altra direzione ma dopo pochi passi, alzando gli occhi vide un muro altissimo davanti a lui: accidenti, il vicolo era davvero cieco ed adesso lui era un facile bersaglio con la schiena voltata verso i suoi carnefici.
-Ehi, agente 34, stai fermo che abbiamo una cosa per te!- disse con tono sarcastico uno dei cinque. Luca si voltò lentamente.
-Gli altri 33 vorrebbero che tu li andassi a trovare- continuò il finto lavavetri. Luca li guardò senza paura, sentì l’adrenalina scorrere nelle vene, li fissò ad uno ad uno mentre si fermavano a pochi passi da lui. In uno di loro riconobbe la persona seduta dietro ad una scrivania nell’ufficio. Evidentemente era stato tradito da un doppiogiochista.
-Sono asociale, non mi interessa conoscere i miei predecessori- disse alzando le braccia e avvicinandosi con gesto di resa. Pensò che l’uomo che l’aveva contattato aveva parlato solo di nove persone morte, ma questo ormai contava poco. Fu questione di un attimo: sferrò un calcio sulla mano che reggeva la pistola dell’uomo più vicino a lui, poi si gettò sul secondo spingendolo verso gli altri. In una specie di domino umano in quattro caddero uno sull’altro, lui si scagliò sull’uomo più vicino e lo colpì duramente sulla mascella. Sentì partire due spari e subito dopo l’urlo di dolore di due uomini che, cadendo sopra i loro compari erano stati colpiti dai proiettili. Luca saltò sul mucchio ed iniziò a sferrare colpi sui volti degli uomini a terra fino a che questi non persero conoscenza. Poi si alzò, si sistemò teatralmente i vestiti e lentamente se ne andò. Fatti pochi passi notò che dalle tasche di uno degli uomini era caduto un biglietto, lo raccolse, lo lesse.
C’era un indirizzo, anzi l’indirizzo: si, finalmente aveva capito chi c’era dietro quella maledetta organizzazione. Lo scontro finale era imminente. E scontro fu. Infatti ci fu uno scontro durissimo col pavimento, dal quale luca ebbe difficoltà a rialzarsi subito, preferendo infine aspettare i soccorsi che Carlotta prontamente gli portò.
-Luca Luca, stai bene? Ti sei fatto male?- Luca la guardò amorosamente e disse:-Non ti preoccupare, mi sono salvato e soprattutto grazie a te! Ti amo!- Carlotta lo guardò inebetita prima di farsi calorosamente baciare.
Quando potè esclamò: -Cosa centro io?-
-Non ti preoccupare. Grazie e basta-
-Grazie di cosa?-
-Di avere sempre ragione- concluse Luca saltellando verso il bagno.

si si..lo sapete che continua o no?
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
19/05/2009 11:08

Lo sappiamo, lo sappiamo! So contare io... [SM=g1854734]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:02. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com