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giocavo così

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2009 06:30
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26/02/2009 22:45

ai miei tempi i vdeogiochi non esistevano...ma il divertimento era forse più di adesso.Invece che fifa 2009 per la playtation si giocava a subbuteo......che bello prendere la nostra squadra e andare a giocare in trasferta,ovvero in qualche garage di un amico
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27/02/2009 22:43

e prima della playstation c'era questo....che libidine!!!!
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28/02/2009 17:09

il mio gioco preferito era giocare a campana e si litigava per chi doveva disegnare la sagoma con il gesso....e il bello è che ieri quando sono andata a riprendere mio figlio a scuola ho visto che sul piazzalino dentro avevano disegnato la sagoma... ho avuto un tuffo al cuore... che bei ricordi.
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28/02/2009 17:11

un altro gioco tipicamente femminile dei miei tempi era il gioco dell'elastico... si poteva fare sia con le persone che con le mani.... troppo bello
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28/02/2009 22:09

Credo lo abbiamo giocato tutti e vedo che lo giocano anche i miei figli.........ragazzi ode al "Nascondino" compagno di tanti pomeriggi passati assieme!!!!!

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29/03/2009 19:20

Ogni gioco di gruppo, iniziava invariabilmente con la conta.
Le conte della nostra infanzia, quelle che si facevano prima dei giochi, quelle che si litigava per chi le doveva fare, finendo quasi sempre per fare la conta, per chi doveva fare la conta, quelle che servivano per designare qualcuno a fare qualcosa, sono state centinaia, molte note, diffuse e continuamente re-inventate, molte frutto della fantasia estemporanea di noi bambini. Eccovi alcuni esempi: "ponte ponente ponte ppì tappe tapperugia, ponte ponente ponte ppì tappe tapperì"; "ambarabà ciccì coccò tre civette sul comò che facevano l'amore con la figlia del dottore il dottore si ammalò ambarabà ciccì coccò" e finiva con che toc-che-reb-be pre-ci-sa-men-te a te che sei la figlia del re e della regina e ad ogni sillaba veniva indicata una di noi.
Una volta stabilito chi avrebbe dovuto girare la corda e chi doveva saltare, si iniziava a saltare contando il numero più alto di salti, che ognuna riusciva a fare senza inciampare nella corda.
Coi maschi giocavamo a nascondino. Scelta la cosiddetta "tana" (un tronco d'albero o il muro di una casa) si designava chi doveva "stare sotto" tramite la "conta". Il prescelto doveva poi contare ad occhi chiusi fino ad un numero concordato tutti insieme (30, 40, 50 anche 100, anche di più) mentre gli altri partecipanti al gioco andavano a nascondersi. Una volta concluso di contare, chi "stava sotto" iniziava a cercare i compagni di gioco. Avvistatone uno doveva gridarne il nome (a volte anche toccarlo) e correre fulmineamente verso la "tana" insieme al giocatore appena scoperto. Il primo dei due che raggiungeva la "tana" doveva toccarla e gridare a squarciagola "tana!". Di conseguenza il meno veloce dei due doveva "stare sotto" a sua volta e riprendere la caccia ai giocatori nascosti. Chi riusciva a raggiungere la "tana" con successo poteva così gustarsi il resto del gioco da puro spettatore. L'obiettivo dei giocatori nascosti era di cercare di lasciare i rifugi senza essere visti o toccati e di raggiungere il punto di tana gridando "tana" per liberare sé stessi, oppure il favoloso "tana liberi tutti". Ogni mano si concludeva quando tutti i giocatori erano stati scoperti e ne restava uno "sotto", non necessariamente quello che era stato designato inizialmente con la conta.
Regina Reginella gioco di gruppo anche questo. Scopo del gioco: raggiungere un giocatore (Regina). A turno ogni giocatore doveva recitare la seguente cantilena: "Regina, reginella:quanti passi devo fare per arrivare al tuo castello, con la fede e con l'anello?" La Regina decideva allora di quanti e quali passi può avanzare il giocatore. I passi erano ispirati agli animali. Quindi erano ambitissimi i passi da Elefante (enormi) o da Leone e ben poco ambiti quelli da formica (piccolissimi) o quelli da gambero (passi all'indietro). Il giocatore che a fine percorso raggiungeva la regina vinceva e sostituiva la regina nel giro successivo.

Stralcio di un mio articolo preso da: La mia Garbatella blog di un mio amico sul quartiere dove sono nata.
[Modificato da kamo58 29/03/2009 19:21]
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29/03/2009 23:40

kamo mi hai fatto avere un flash favoloso quando ho letto il tuo post sono arrivata a regina reginella e non ricordavo più questo gioco.... mi hai fatto venire un sorrisone grazie......
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30/03/2009 00:11

noi giocavamo a calcio per strada..con i pali delle porte fatte con i sassi...
per fare le squadre i due più grandi facevano pari e dispari,iniziando a scegliere dal più bravo in giù...
ma anche chi era scelto per ultimo non se ne faceva un problema..l'importante era giocare
il guaio era quando il pallone infilava nel giardino di qualche casa,magari rovinando qualche fiore e facendo imbestialire la padrona di casa.

una domanda mi sorge spontanea...rivolta a dr.oste.........
ma se noi giocavamo a calcio per strada...voi a venezia.......
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30/03/2009 08:33

Noi Sancio dovevamo arrangiarci non avendo prati dover poter dare libero sfogo alle partite di pallone. Si scendeva per strada e si andava in "Campo" (vedi la foto allegata), anche noi ci si divideva per squadre e si faceva la porta con il gesso. I problemi principali erano, stare attenti a non rompere i vetri delle finestre dei piani bassi, l'arrivo dei Vigili (chiamati "Ghebi") che sequestravano il pallone e chiamavano i genitori.
Altra variante dove giocare a calcio erano gli oratori, dove passavamo la maggior parte del nostro tempo pomeridiano. Devo dire però che io a calcio ci ho giocato poco, avendo preferito da sempre il Basket.
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30/03/2009 17:43

Re:
locandiera75, 29/03/2009 23.40:

kamo mi hai fatto avere un flash favoloso quando ho letto il tuo post sono arrivata a regina reginella e non ricordavo più questo gioco.... mi hai fatto venire un sorrisone grazie......



A me, quando l'ho scritto, m'è venuta anche la nostalgia di quegli anni. Noi, come avrete letto, invece giocavamo nei lotti del quartiere. I lotti sono spazi chiusi, delimitati dai palazzi del complesso. Sono una caratteristica del quartiere dove sono nata la Garbatella, che voi sicuramente conoscerete attraverso film e fiction, come quella più famosa di tutti: I Cesaroni. Il famoso locale, si trova proprio lì, un tempo era il ritrovo dei romanisti del quartiere e la domenica andavano a vedere e commentare le partite. Ora la Roma, all'interno la fa da padrona, però per questioni di marketing ora il nome gli è stato cambiato in: Bar dei Cesaroni.
A proposito, nel link che vi ho messo, mi troverete in foto in versione baby. [SM=g1807562]
[Modificato da kamo58 30/03/2009 17:45]
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30/03/2009 21:34

Kamo mi ha fatto venire in mente qualche conta
PIM-PUM-TARATAPITA-PITA-PERUGIA-PIM-PUM TARATAPITA-PITA-PERU'
che deve esser una variante veneta
AMBLUMBLONE SUCCO DI LIMONE SUCCO D'ARANCIA CHE MAL DI PANCIA BEVO IL THE NON CE N'E' CONTO FINO A TRE UN DUE TRE
Eppoi c'era
SOTTO IL PONTE DI CARACA C'è UN UN BAMBIN CHE FA LA CACCA, LA FA DURA E PICCOLINA CHE SI SPORCA LA VESTINA ...il resto non mi viene in mente!!
A venezia i maschi facevano un gioco che non vedo da decenni: il tiro con la CERBOTTANA, che era una super cannuccia sulla quale veniva applicata una palla di pasta di pane che si comprava in panificio.
con questa pasta si facevano dei pallini che venivano sparati con la cannuccia.Ovviamente c'erano delle vere e proprie guerre, culminate negli anni '70 con il mitico GUARDIE E LADRI.
La frangia estremista usava stucco per pavimenti..contro gli innumerevoli gatti che da sempre hanno popolato Venezia..
Ci tengo a dire che avevo un'ottima mira..eh si, anche se ero una femmina a 8 anni ero il capo della banda!! [SM=g1807590]

[Modificato da annasposa 30/03/2009 21:35]
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30/03/2009 22:48

dopo aver sentito anna fare le cantilene invito tutti i partecipanti al forum a fare la prova del palloncino prima di scrivere...
si ricorda che l'uso di droghe è illegale.....
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30/03/2009 23:52

Re:
annasposa, 30/03/2009 21.34:

SOTTO IL PONTE DI CARACA C'è UN UN BAMBIN CHE FA LA CACCA, LA FA DURA E PICCOLINA CHE SI SPORCA LA VESTINA ...il resto non mi viene in mente!!




invece a prato la canzoncina faceva così:

sotto il ponte di baracca c'è pierin che fa la cacca, la fa dura dura dura , il dottore la misura , la misura a 33, caco io e puzzi te......


oppure Bum passa paperino con la pipa in bocca guai a chia tocca, l'hai toccata proprio tu.....


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30/03/2009 23:55

a dire il vero conosco anche questa filastrocca e l'ho insegnata anche a mio figlio che ogni volta che la sente si mette a ridere ance perchè i bimbi quando sentono rammentare la parola scurreggia, si fanno delle grasse risate.....

Dante lo scureggiante ne fa una ne fa tante, ne fa una al limone fa scappar tutto il giappone, ne fa una all'arancia, fa scappar tutta la francia, ne fauna al caffè, fa scappare pure te!!!!
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31/03/2009 08:24

da noi c'erano le siepi con delle meline...piccole piccole....ideali per la cerbottana
io a dire la verità ero un pò imbranato..e invece di spararle alle volte me le ritrovavo in bocca
poi,abitando in una strada in salita,c'erano i carretti...di legnocon sopra i famigerati cuscinetti....
l'importante era frenare alla fine......
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09/06/2009 06:30



La mia mitica Barbie passavo ore a giocare mi ricordo che aveva le ginocchia che si piegavano invece le mie amiche avevano la Dagi con le ginocchia bloccate neanche dirlo per me era un vanto [SM=g1807584] [SM=g1807593]

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