Più che di un libro, vorrei parlare di un autore: Achille Campanile.
Nato a Roma nel 1899 e morto nel 1977. E' stato, scrittore, giornalista, drammaturgo molto celebre per il suo umorismo surreale legato a giochi di parole. Le sue opere sono molteplici non le citerò, tutti possono fare una ricerca. Metterò invece un suo celebre brano che fa capire molto bene il suo stile.
La rivolta delle sette sette alle sette di seraù
La cosa più strana, circa l'avvenimento di cui hanno scritto i giornali e che va sotto il nome di rivolta delle sette, è che essa era stata fissata per le sei. Ma in realtà poteva essere fissata per un'ora qualsiasi, poichè per sette s'intendeva non l'ora, ma le associazioni segrete che pullulano in quel paese. Sette, plurale di setta.
Purtroppo, finchè c'è una sola setta, tutto va liscio; ma, quando esse cominciano a moltiplicarsi, si salvi chi può. E questa fu causa non ultima dei guai a cui andò incontro il moto insurrezionale.
Difatti gli organizzatori fissarono la sommossa, come detto, per le sei di pomeriggio. Ora comoda, nè troppo presto, nè troppo tardi, che permetteva a tutti di parteciparvi senza scombussolare nè l'orario d'ufficio nè quello della cena. I congiurati si passarono la voce, come è buon uso nelle congiure; e del resto non si può fare diversamente in questi casi, e bisogna farlo con le dovute cautele. Un congiurato, passando accanto a un altro, mormorava in fretta, senza guardarlo, per non dare nell'occhio agli altri passanti:
"Ci vediamo alla rivolta delle sette".
L'altro credeva che alludesse non alle associazioni, ma alle ore. Nè, del resto, poteva stare a domandare spiegazioni, anzi doveva filar via come niente fosse. Così pure si svolgevano dialoghi di questo genere:
"Anche tu fai parte della rivolta..."
"...delle sette, sì."
E i capi facevano circolare l'ordine: "Domani tutti alla rivolta delle sette! Nessuno manchi!".
Conclusione: la maggior parte dei congiurati si presentò alle sette invece che alle sei. Voi capite che, in una faccenda di questo genere, un ritardo può essere fatale. Determinò il fallimento. Fu per questo che, in un successivo tentativo, l'ora della rivolta fu fissata, a scanso di equivoci, per le sette. Col che gli organizzatori ottennero che, nominando soltanto il moto sedizioso, si diceva contemporaneamente anche l'ora per cui era fissato e, d'altro canto, dicendo l'ora, si indicava anche a quale moto si alludeva, con evidente risparcio di tempo e di spesa, per tutto quello che si riferisce a stampati, circolari, ecc. Alcuni più pignoli dicevano:
"La rivolta delle sette delle sette".
Ora bisogna sapere che le sette, in quel paese, erano una ventina, ma alla rivolta partecipavano solo sette di esse, e non tra le più importanti. Quindi fu necessario dire: "La rivolta delle sette sette" oppure: "La rivolta delle sette sette delle sette".
Ciò anche quando, prevalendo la tendenza unificatrice, le sette si ridussero a sette.
Ogni setta era composta da sette membri, i quali erano chiamati i sette delle sette sette, e il loro moto sovversivo si chiamò la rivolta dei sette delle sette sette delle sette,
La cosa grave è che c'era un'altra rivolta, o meglio una controrivolta, un movimento reazionario, insomma, i cui promotori nulla avevano a che fare con la prima e anzi erano contro di essa e contro ogni setta.
Disgraziatamente questi, ignorando che l'altra rivolta era fissata per le sette, fissarono per la stessa ora anche la loro. Non vi dico quello che successe fra i congiurati delle due parti, che fecero confusioni tremende, sicchè gli antisette finirono tra le sette, verso le sette e mezzo, e le sette, fra gli antisette alle sette.
La controrivolta si chiamò la rivolta delle sette degli antisette contro la rivolta dei sette delle sette sette delle sette.
In attesa che essa scoppiasse, i congiurati giocavano a tressette. E questi giochi passarono alla storia come i tressette della rivota antisette delle sette, contro quella dei sette delle sette sette delle sette.
Un caso curioso avvenne quando uno dei sette congiurati della rivolta delle sette contro quella dei sette delle sette sette, giocando a tressette verso le sette, si fece un sette ai pantaloni: e questo si dovette chiamarlo il sette del tressette d'uno dei sette della rivolta antisette delle sette contro quella dei sette delle sette sette delle sette.
(Achille Campanile)
[Modificato da kamo58 16/04/2009 17:22]