quanto rumore può fare una lacrima?????
silenziosa..spesso inosservata nascosta..ma questa volta..
sera...cucina ....figlio a letto...e lui seduto al tavolo..appena sparecchiato,fa finta di fare le parole crociate
lei gira presa dai pensieri,facendo automaticamente tutto quello che ormai è abituata a fare
ha appena finito di sottolineare come lui non abbia sistemato quel rubinetto che perde,non abbia passato l'aspirapolvere in sala,non abbia portato su le bottiglie dell'acqua
lui ha appena finito di notare come evidentemente il rubinetto ha più importanza del rigovernare i piatti,l'aspirapolvere conta più del cambiare il pannolino al figlio,le bottiglie dell'acqua valgano più del preparare la cena
lei gli vuole bene,ma ha troppi pensieri e troppo da fare per trovare il tempo di farglielo capire
lui le vuole bene,ma troppe volte gli sembra di sopportare più di quello che dovrebbe,ma è troppo complicato per spiegarglielo
e allora...
lei rimette a posto le pentole,la televisione va avanti per conto suo...
ma nel momento preciso in cui dagli occhi di lui si stacca una lacrima,nel momento preciso in cui la lacrima bagna la settimana enigmistica che lui sta tentando inutilmente di riempire come per magia,una macabra magia,tutto improvvisamente si ferma...e lo schiantarsi della piccola goccia sulla carta rimbomba
rimbomba solo per lei,che si gira,per capire cosa è successo,già sapendo cosa è successo
ed è allora,con un tegame in mano e lo straccio nell'altro,che lei si blocca,fissa la scia lasciata dalla minuscola stilla,e crolla...seduta...con gli occhi sbarrati,,capendo di un colpo che lei,non solo lei,ma anche lei,aveva rovinato quello che credeva irrovinabile
lui alza gli occhi,la vede,intuisce i suoi pensieri,ma è troppo stanco per rassicurarla o spiegare,e si rituffa nel suo enigma crociato
la tv riprende a fare rumore,ma loro non la sentono più...
Lui non sente che un ronzio lontano. E' il tonfo della lacrima, che si amplifica in lui. Rivive la scena, più volte, rivede l'espressione di lei, seduta lì davanti, con la padella in mano e risente il salato della lacrima e il tonfo sulla carta.
E' stata la sua prima lacrima. L'hanno abituato fin da piccolo a reprimere il dolore. Ma stavolta, la lacrima, non ha voluto saperne di rientrare.
Lei invece di lacrime ne ha già versate tante, in silenzio, chiusa nel bagno, per non farsi sentire da lui.
Lei, il rumore delle lacrime lo conosce bene, è per questo che quel piccolo rumore le era tanto familiare, così tanto da paralizzarla.
Lo guarda, di sottecchi, lui finge di essere intento a risolvere gli enigmi, sa che lui ha percepito i suoi pensieri, come lei ha percepito i suoi. Le bocche restano mute mentre una tempesta di sentimenti li assalgono. C'è amore mescolato al rancore, c'è risentimento per le parole non dette, per le pause dei silenzi di lui. Per le richieste incessanti di lei, che tutti i giorni lo incalza con l'aspirapolvere da passare, il rubinetto che perde e l'acqua da portare su. Ben altre le parole che lui vorrebbe sentire, ben altre le richieste che lei vorrebbe fare...
Lei decide di lasciarsi andare,di quanto sia inutile nascondersi e trattenere quella disperazione che l'ha appena travolta
Lui se ne accorge prima ancora che succeda,ma non ha la forza per combatterla o assecondarla.
Facendo finta di non aver visto nulla si alza senza guardarla e va di là,dove non sa,basta che non sia qui.
Attraversa quella casa che avevano comprato,riempito e vissuto insieme arrabbiato per quello che non era più,per la complicità che era sparita,per la vita che era cambiata.
Stupide bomboniere,vecchi vhs,inguardabili cuscini...quella foto di loro che si abbracciavano,con quella luce negli occhi,quella luce che non dovrebbe finire mai,quel fuoco che non dovrebbe spengersi mai.
Lei è seduta..mani nei capelli...e stavolta le lacrime che cadono sono le sue,e la sensazione più insopportabile è quella che nessuno sia lì a sentirne il boato.
Cadono,regolari,senza che lei faccia il minimo sforzo per fermarle,finendo per cullarsi al ritmo di quel piccolo impercettibile tonfo.
toc......toc....
non dovevo far così...ho esagerato con lui
toc.....toc.....
anche se lui poteva comportarsi diversamente....
toc...toc......
e ora..che succederà....
toc...toc...
io non ho mai neanche pensato di dover stare senza di lui...
toc.................................
Apre gli occhi,un piccolo sfioramento,un leggero contatto....un toc che non è arrivato.....
La mano di lui...ad annullare il toc..a fermare quella goccia..a fermare il tempo
Lei lo guarda,senza ricomporsi,devastata,senza sapere cosa aspettarsi,sperando che non siano i titoli di coda
Lui si lascia cadere sulla sedia davanti a lei,ma stavolta la guarda,sconvolto pure lui,ma nel suo sguardo anche una determinazione che prima non c'era
Ho sempre creduto che la nostra storia fosse una favola...e le favole non finiscono così.....
Lei gli si butta in collo,ritrovando in un attimo energie che non aveva,lui la stringe,ancora arrabbiato.
Le lacrime dei due si mescolano,si abbracciano anche loro,si avvolgono l'una a quelle dell'altro e cadono
Ed è in questo momento,che tutti e due capiscono che per qualche strano mistero della fisica,della biologia,della chimica o forse della vita,se le tue lacrime cadono insieme a quelle di un'altra persona....non fanno nessun rumore...
Lui la tiene stretta, quasi a toglierle il fiato. Lei si abbandona a quell’abbraccio e fissa gli occhi brillanti di lacrime, in quelli di lui. Occhi negli occhi, uno sguardo che abbraccia, un abbraccio che avvinghia due anime ritrovate.
Lei sente in tasca un foglio piegato. Lo prende e lentamente lo apre. I suoi occhi seguono le parole. Assaporano le lettere, ad una ad una, in bocca il sapore amaro del sale.
Un sordo rimbombo,
che penetra il cuore.
un dolce e
un po’ amaro
richiamo d’amore.
Un battito d’ali
fa poco rumore
la lacrima invece
un boato calore.
Lei trema, stropiccia nervosa il foglio tra le mani e chiede, incredula, quando l’ha scritta. Lui sorridendo, le asciuga l’ultima lacrima, che ancora è ferma sull’angolo dell’occhio. Si piega un poco, la bacia e le sussurra all’orecchio: nel tempo di un toc.
Erano ormai passati svariati anni. Lei in una serata piovosa, seduta sul divano, teneva la tv al minimo, più che altro le serviva per farle compagnia, intenta a sfogliare una rivista di moda.
Lui, era alla partita di calcetto del figlio, ormai adolescente e faceva il tifo, gridando a squarciagola.
Lei posò il bicchiere della coca dietetica che stava sorseggiando, sul tavolo del salotto, stando attenta a non lasciare segni sul legno. Si alzò ed andò verso la libreria, dietro di lei. Prese un libro su uno scaffale. L'aveva letto ormai tanti anni fa, le venne voglia di rileggerne qualche passo. Lo aprì a caso. Chiuso tra le pagine, cadde un foglio di carta. Era così stropicciato e neanche la compressione tra i libri, era riuscita a cancellarne le pieghe irregolari. In alcuni punti le lettere erano leggermente cancellate ma Lei, ne ricordava molto bene le parole.
In un attimo fu come ritrovarsi indietro di anni. Sentiva ancora il sapore di quel bacio mescolato all'amaro delle lacrime.
In quell'attimo eterno, quel bacio era stata la promessa di un amore rinnovato, ripulito dall'acredine, lavato da un pianto liberatorio. Si erano parlati tutta la notte, quella volta. Avevano finalmente aperto i loro cuori, l'uno all'altro. Lui finalmente era riuscito a penetrare nelle richieste mute e assurde di lei. Aveva capito quanto le era mancato, quanto era difficile conciliare la vita di tutti i giorni, suo figlio che le succhiava ogni briciolo d'energia e d'attenzione. Quella di Lei, era stata una richiesta di partecipazione, per condividere una situazione nuova e sconosciuta per entrambi, richiesta inconsapevole, che neanche Lei aveva compreso. Lui che s'era sentito trascurato, e Lei, nelle lacrime di Lui, che mai aveva udito prima, aveva finalmente capito, quanto anche lui, fosse smarrito ma per pudore e per difficoltà ad esternare i propri sentimenti, aveva taciuto.
Sorrise, Lei, al ricordo di quella notte. Fu una grande lezione di vita per entrambi. Impararono a comunicare, e col tempo, le parole non servirono più, bastava uno sguardo.
Sentì improvvisamente la serratura scattare. Lui entrò insieme al figlio trionfante e tutto sporco di fango, tutti e due euforici per la vittoria. Lei li abbracciò baciandoli, i suoi due uomini e in quell'istante una lacrima di gioia le brillò negli occhi, ma non fece rumore. Quando si piange di gioia è il cuore che grida e le lacrime non tonfano più.
[Modificato da kamo58 28/03/2010 16:33]