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L'origine della colomba pasquale
Eccovi alcune leggende.
La colomba, intesa come dolce, ha profonde radici nell’epoca medioevale, quando Re Alboino calò in Italia con le sue orde barbariche per assalire Pavia. Dopo un assedio di tre anni, arso da un forte desiderio di vendetta, finalmente Alboino riuscì ad entrare in città, alla vigilia della Pasqua del 572.
Ma secondo una leggenda, la città fu salva per uno stratagemma di un vecchio pasticcere.
Il re era ancora indeciso se vendicarsi o no, anche se aveva già ricevuto in segno di sottomissione vari regali fra i quali anche dodici meravigliose fanciulle. Fu allora che, davanti al trono ubicato nel sagrato della basilica, si presentò un vecchio artigiano : "Alboino, io ti porgo questo simbolo, quale tributo di pace nel giorno di Pasqua.”
Il pasticcere aveva offerto al re un dolce a forma di colomba, così buono ed invitante che “costrinse” il sovrano ad una promessa: "Pace sia e rispetterò sempre anche le colombe simbolo della tua delizia". Quel dono presentato ad Alboino, nascondeva però un sottile inganno. Infatti, quando il re prese ad interrogare le fanciulle che gli erano state regalate, domandando a ciascuna il proprio nome, scoprì che rispondevano tutte a quello di “Colomba”. Alboino comprese l’arguto raggiro che gli era stato giocato, ma rispettò lo stesso la promessa fatta, salvando sia la popolazione dalla sua vendetta che le "Colombe" dalla sua bramosia sessuale.

La creazione della colomba pasquale è legata però anche ad un’altra leggenda. Questa è fatta risalire al tempo di Federico Barbarossa e della Lega dei Comuni lombardi (XII° sec.).
L’idea sarebbe nata ad un condottiero del Carroccio che, osservando durante la battaglia due colombi posarsi sopra le insegne lombarde, decise d’infondere ai suoi uomini il nobile spirito di quegli uccelli, facendo confezionare dai cuochi dei pani a forma di colomba.
I primi ingredienti di questo dolce pasquale erano molto semplici: uova, farina e lievito. In seguito ne furono aggiunti di più ricchi: burro, zucchero, mandorle e canditi.