00 02/07/2009 11:55
Mesi fa, ho fatto il sogno più strano della mia vita.
Tanto strano, che appena mi sono alzata ho provato a scriverci un racconto. Era però così onirico, che trovare dei legami logici, a quello che in un primo tempo, sembrava tanto originale, è stato impossibile. Il racconto è rimasto incompiuto, appena abbozzato, perchè la logica che ci ho dovuto mettere da sveglia non ha funzionato.

Mi trovavo sola, che camminavo nel lungo mare di Ostia, non so come ci ero arrivata. Nel sogno, tutto era in grande decadenza. Io mi ero persa, non sapevo come tornare indietro. Il trenino che riportava a Roma, era in disuso. Così m'incamminavo per diversi chilometri, dentro strade sempre più anguste. Alla fine giungevo sotto i piloni della ferrovia abbandonata. M'inerpicavo sulla scarpata pensando, che forse se seguivo i binari, sarei riuscita a tornare indietro. Dentro una galleria, c'è una stanza piena di gente.
(Un piccolo brano del racconto incompiuto)...

"In quello stanzone, abbandonato, dietro una scrivania, c’era una vecchia dall’aria consunta, quasi risucchiata in sé stessa. Il suo volto una ragnatela di rughe. Col dito ossuto, indicò una giovane donna, che stava seduta con un’espressione assente, fissando il muro che aveva davanti. Di lato a lei un neonato vagiva disperato dalla fame, dentro un vecchio passeggino ma lei non se ne curava.
La donna si alzò spingendo il passeggino verso la scrivania. La vecchia con un sussurro le indicò l’ascensore, che in un primo momento non avevo notato.
La giovane entrò col figlio in braccio, le porte automatiche si chiusero alle sue spalle e la luce rossa sul lato della porta, indicava che l’ascensore si stava movendo"

La seguo, mi ritrovo sul greto di un torrente vorticoso. Lei prende il neonato e con delicatezza, mentre singhiozza lo adagia nell'acqua. Poi lentamente si volta e sparisce.
A questo punto mi sono svegliata. Non so come finiva la storia. Ho avuto per ore, dopo sveglia, la sensazione d'angoscia.
Difficile dare una spiegazione sul perchè di quell'atmosfera e sul perchè del gesto, specialmente pensando che altri erano nelle stesse condizioni in quella stanza.
Ecco perchè il racconto non riesco a finirlo.
[Modificato da kamo58 02/07/2009 11:59]