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IL FOCOLARE

Ricette Laziali

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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 16/03/2009 13:24
    Questa è una ricetta tipica romana, un po' in disuso ormai. Un tempo era facile trovarla nei ristoranti, ora la devi cercare.
    La versione che inserisco è quella che faceva mia nonna, romana verace soprannominata Nannina.

    Ingredienti per 6 persone:
    600 gr di broccolo romanesco. Un kg di arzilla (razza pietrosa), 4 filetti diliscati di acciughe sotto sale, 4 cucchiai d’olio EVO, uno spicchio d’aglio, prezzemolo, carota, sedano, cipolla, un bicchiere di vino bianco, sale e facoltativo peperoncino. 250 gr di pasta tipo ditalini o linguine spezzate.

    [img]http://i11.tinypic.com/2z4h5li.jpg[/img]
    Questi gli ingredienti principali, il broccolo DEVE essere rigorosamente romanesco. In mancanza si potrebbe provare con i broccoletti siciliani, ma non verrebbe lo stesso piatto.

    [img]http://i10.tinypic.com/2ykhrfr.jpg[/img]
    In una pentola, mettere l’arzilla, un litro d’acqua, una carota, una cipolla media, un gambo di sedano e qualche gambo di prezzemolo, mezzo bicchiere di vino bianco e salare.
    Portare a bollore, coprire con un coperchio ed abbassare il fuoco. Far cuocere per circa una ventina di minuti. Con una schiumarola, tirare su l’arzilla, togliere pelle e cartilagini e mettere la polpa da parte. Può essere servita come secondo o come antipasto.
    Rimettere testa e cartilagini nel brodo e far bollire ancora 30 minuti.

    [img]http://i11.tinypic.com/30ars6a.jpg[/img]
    Nel frattempo, pulire e lavare il broccolo dividendolo in piccole cime, nel caso risultassero troppo grandi, tagliarle in due.

    [img]http://i11.tinypic.com/48gylw1.jpg[/img]
    A parte preparare un soffritto con uno spicchio d’aglio e del prezzemolo tritati fini, se piace un pezzetto di peperoncino. Far rosolare un minuto a fuoco basso.

    [img]http://i13.tinypic.com/2i8gck9.jpg[/img]
    Quindi aggiungere i filetti d’acciuga e farli disfare schiacciandoli con la forchetta. Nella foto se ne vedono due, perché la minestra era per 3 persone.

    [img]http://i11.tinypic.com/3z1i42x.jpg[/img]
    Una volta che l’acciuga si è disfatta, aggiungere due o tre pomodori pelati tagliati a cubetti. Far cuocere qualche minuto, quindi aggiungere l’altro mezzo bicchiere di vino e le cimette di broccoli.
    Coprire con un coperchio ed abbassare la fiamma al minimo. Continuare la cottura per una decina di minuti senza aggiungere liquidi.

    [img]http://i16.tinypic.com/4bochus.jpg[/img]
    Filtrare quindi il brodo con un colino, aggiungendolo ai broccoli e schiacciando bene tutto quello che resta dentro. Recuperare qualche pezzetto di polpa rimasto ed aggiungerlo al brodo.
    Continuare nel brodo la cottura dei broccoli. Assaggiare il sale ed eventualmente aggiustarlo, aggiungere la pasta e portarne a termine la cottura.
    [img]http://i16.tinypic.com/40bo6r8.jpg[/img]
    Scodellare la minestra e servirla ben calda.
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    annasposa
    Post: 112
    Città: VENEZIA
    Età: 58
    Sesso: Femminile
    00 16/03/2009 20:00
    grazie
    grazie Kamo, mi hai fatto conoscere qualcosa di cui non avevo mai sentito parlare, nonostante abbia a roma molti amici!!
    appena posso la sperimento...............
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 18/03/2009 09:43
    Spero tu possa trovare la razza chiodata o pietrosa, che a Roma viene chiamata arzilla. E' un po' difficile anche qui trovarla ormai.
    [Modificato da kamo58 18/03/2009 09:44]
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 18/03/2009 09:46
    Il tordo matto
    Zagarolo - Lazio

    La ricetta nasce nel XVI secolo, quando il famigerato Ugo di Moncada, inviato da Carlo V, diede l’avvio ad una serie di intrighi in collaborazione con i Colonna.
    A questi si unirono anche i Lanzichenecchi. Gli abitanti di Zagarolo si rifugiarono nelle campagne circostanti. Un giorno un lanzichenecco ferito, con al seguito un cavallo malconcio, si rifugiò in una capanna abitata da due anziani coniugi. L’uomo, rifiutando ogni cura, fece capir loro che aveva fame e ripeteva in continuazione la parola "drossel". Il cibo però a quei tempi scarseggiava, così che, alla morte del cavallo, la donna tagliò la sua carne in sottili fettine alle quali aggiunse lardo e varie spezie e le offrì all’uomo assieme a del buon vino. Questi, una volta finito il pasto, si ubriacò continuando a gridare la parola "drossel", facendo pensare a tutti che fosse matto. Il mattino seguente l’uomo era sparito. Terminati i combattimenti, la popolazione rientrò nelle case e si diffuse la ricetta che quietò il lanzichenecco, ormai ricordato come il soldato "matto" che ripeteva in continuazione la parola "drossel", che in tedesco significa tordo. Da qui il nome di questa ricetta.


    Ingredienti:
    500 gr di fettine tagliate sottili di carne di cavallo
    lardo di prosciutto stagionato
    un ciuffo di prezzemolo fresco
    uno o due spicchi d'aglio
    salvia fresca
    coriandolo
    peperoncino e sale

    Adagiare le fettine su un vassoio, cospargendole con sale, peperoncino e coriandolo macinati.
    Fare un battuto di lardo di prosciutto con aglio, salvia e prezzemolo con cui spalmerete le fettine. Arrotolatele su sè stesse chiudendo ciascuna con 1 stuzzicadenti, infilzatele su uno spiedino e fatele arrostire sulla brace di legno d'ulivo irrorandole durante la cottura, con vino rosso.

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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 19/03/2009 14:55

    Bignè di S. Giuseppe


    Oggi è S. Giuseppe e a Roma non possono mancare i famosi bignè, fritti e ripieni di crema pasticcera.

    Per circa 10 persone: far scaldare 1 bicchiere d'acqua con 50 gr di burro e 1 pizzico di sale. Appena l'acqua comincerà a bollire versarvi di colpo 100 gr di farina e mescolare immediatamente. Continuando a cuocere ancora per 5 minuti. Far poi raffreddare la pasta e soloallora aggiungervi molto lentamente 2 uova battute, 2 cucchiai di zucchero o più se i bignè vi piacciono molto dolci. Scaldare intanto in una padella abbondante olio, versarvi l'impasto a cucchiai non troppo grandi, ricordando di non friggerne troppi per volta. A parte preparare una crema pasticcera. Con l'aiuto di un sac-à-poche riempire i bignè fritti, spolverare con zucchero a velo
    [Modificato da kamo58 19/03/2009 14:55]
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 20/03/2009 11:14
    Abbacchio al forno di Rocca Priora
    Per 8-10 persone, la metà di un abbacchio di 4-5 kg, suddiviso in porzioni. Nella teglia, si versano olio, vino bianco secco, sale, pepe, aglio bucato con la forchetta, rosmarino. Scuotere un poco la teglia per distribuire bene gli ingredienti e adagiarci sopra l'abbacchio. Ricoprire con carta stagnola. Cuocere a fuoco non molto alto, circa 180°, rigirare spesso la carne a metà cottura, richiudere sempre la stagnola dopo l'operazione. Un quarto d'ora prima della definitiva cottura, togliere la stagnola, aumentare a 200° la temperatura, far evaporare il vino residuo e lasciare rosolare. Ci vogliono un'ora e mezzo, due per l'intera cottura, ovviamente per mezzo abbacchio.
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 20/03/2009 11:20
    Abbacchio al forno
    Per 10 persone mezzo abbacchio, quindi sui 3 kg. L'abbacchio va lavato, ma soltanto asciugato nell'interno. Si mette poi in una teglia, già oliata con olio d'oliva, si "intacca" cioè si fanno tagli profondi a metà, lasciando il pezzo intero da una parte. Di solito io lo faccio fare dal macellaio. Si condisce con rosmarino fresco, olio e aglio, sale e pepe. Viene rigirato per 3-4 volte, e si infila nel forno, guarnito con patate. Si va avanti nella cottura per circa 2 ore a temperatura di circa 200°, rigirandolo ogni mezz'ora.

    Piccola nota curiosa. A Roma per dire che una persona non è tanto buona d'animo, si usa dire "E' buona solo arrosto con le patate, come l'abbacchio"
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 20/03/2009 11:26
    Abbacchio alla cacciatora
    Per 6 persone
    un kg e mezzo o due di abbacchio
    mezzo bicchiere d'olio d'oliva
    mezzo bicchiere d'aceto
    sale e pepe
    mezza cucchiata di farina
    aglio
    rosmarino
    una foglia di salvia
    eventuale aggiunta di 2 acciughe sotto sale, schiacciate

    In una capace padella versarvi l'olio e aggiungere l'abbacchio. Far rosolare a fuoco vivace, condire con sale e pepe, e rigirare con una cucchiaiata di legno affinchè i pezzi abbiano uniformità di cottura e di colore. Mettere a fuoco baso, per aggiungere uno spicchio d'aglio, rosmarino e la foglia di salvia. Si lascia rosolare per qualche minuto. Si alza di nuovo la fiamma, facendo piovere sull'abbacchio la mezza cucchiata di farina. Si rigira ancora, e si versa il mezzo bicchiere d'aceto, seguito da altrettanta acqua. Si cerca di staccare un po' il fondo della padella, si abbassa il fuoco e si incoperchia. Qualora il fondo liquido si ritirasse troppo, bagnare ancora con acqua.
    A questo punto due cucchiaiate di quel fondo si versano, in un tegamino a parte, sul pesto d'acciughe. E, quando l'abbacchio è giunto a cottura, si verserà nella padella anche questa stuzzicante poltiglia. Lasciare brevemente insaporire, e versare nel piatto di portata i pezzi dell'abbacchio.
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    sancio panza
    Post: 731
    Città: PRATO
    Età: 53
    Sesso: Maschile
    00 24/03/2009 11:41
    qualcuno può mettere la rietta della coda alla vaccinara che sono curioso?
    kamo....questo appello è soprattutto per te......
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 24/03/2009 21:06
    Coda alla vaccinara
    Agli ordini Sancho! [SM=g1807563]
    Ricetta del ristorante Checchino dal 1887.

    Per 4 persone
    2 kg di coda, il che significa, detto in romanesco 3 rocchi a testa cioè le vertebre (uno grande, uno medio, uno piccolo)

    Prenhdere una grossa coda bue, lavarla bene e tagliarla a rocchi. In un tegame dal fondo pesante mettere un pesto di lardo e olio, far soffriggere e unire la coda. Appena rosolata, aggiungere cipolla tritata, due spicchi d'aglio, chiodi di garofano, sale e pepe. Dopo qualche minuto bagnare con un po' di vino bianco secco e coprire, Lasciar cuocere per un quarto d'ora, ed aggiungere poi i pomodori pelati (1kg).
    Far cuocere ancora per un'ora, quindi ricoprire i pezzi di coda con acqua calda, chiudere bene con il coperchio, e mandare avanti lentamente per almeno 5/6 ore, finchè la carne non si distacchi dall'osso. A questo punto prendere dei sedani bianchi, la parte interna, togliere i fili e lessarli.
    Quindi versare in altro recipiente un po' di sugo di coda, unirvi i sedani lessati, i pinoli, l'uva passa e un po' di cioccolato amaro grattugiato. Far bollire il tutto per cinque minuti, versare questa salsa sulla coda al momento di servire. Naturalmente piatti caldi.
    Uvetta, pinoli e cioccolato amaro sono ingredienti che hanno fatto parte della ricetta dai tempi antichi, anche se Ada Boni, li ha eliminati nella sua versione. Alcuni aggiungono anche un pizzico di cannella.
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    sancio panza
    Post: 731
    Città: PRATO
    Età: 53
    Sesso: Maschile
    00 24/03/2009 21:32
    non avevo dubbi...sei una certezza....anche perche senno rischiavi di sentirti suonare il campanello....
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 24/03/2009 21:39
    Re:
    sancio panza, 24/03/2009 21.32:

    non avevo dubbi...sei una certezza....anche perche senno rischiavi di sentirti suonare il campanello....



    Venivo espulsa? [SM=g1807572]
    Il segreto è avere buoni libri e aver studiato bene.
    [Modificato da kamo58 24/03/2009 21:41]
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    sancio panza
    Post: 731
    Città: PRATO
    Età: 53
    Sesso: Maschile
    00 24/03/2009 22:03
    macchè espulsa...
    avevi ospiti a pranzo....
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    locandiera75
    Post: 287
    Città: PRATO
    Età: 48
    Sesso: Femminile
    00 24/03/2009 23:02
    Re: Abbacchio al forno di Rocca Priora
    kamo58, 20/03/2009 11.14:

    Per 8-10 persone, la metà di un abbacchio di 4-5 kg, suddiviso in porzioni. Nella teglia, si versano olio, vino bianco secco, sale, pepe, aglio bucato con la forchetta, rosmarino. Scuotere un poco la teglia per distribuire bene gli ingredienti e adagiarci sopra l'abbacchio. Ricoprire con carta stagnola. Cuocere a fuoco non molto alto, circa 180°, rigirare spesso la carne a metà cottura, richiudere sempre la stagnola dopo l'operazione. Un quarto d'ora prima della definitiva cottura, togliere la stagnola, aumentare a 200° la temperatura, far evaporare il vino residuo e lasciare rosolare. Ci vogliono un'ora e mezzo, due per l'intera cottura, ovviamente per mezzo abbacchio.




    grazie mille voglio provare a farlo per pasqua e vediamo che viene fuori...
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    locandiera75
    Post: 287
    Città: PRATO
    Età: 48
    Sesso: Femminile
    00 24/03/2009 23:03
    Re:
    sancio panza, 24/03/2009 21.32:

    non avevo dubbi...sei una certezza....anche perche senno rischiavi di sentirti suonare il campanello....





    e credimi kamo a noi due è meglio regalare un vestito che invitarci a cena
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 25/03/2009 10:10
    Ma i toscani sono tutti così? No perchè anche mio cognato di Lucca è più o meno su quei binari lì, per non parlare di mio nipote, suo figlio, 8 anni e tutto il papà.
    [SM=g1807565] [SM=g1807562]

    Comunque sempre felicissima di invitare persone che apprezzino la mia cucina. [SM=g1807563]
    [Modificato da kamo58 25/03/2009 10:18]
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 25/03/2009 10:17
    Carciofi alla romana
    [IMG]http://i2.tinypic.com/ve0o5f.jpg[/IMG]

    Altra ricetta tipica di questo periodo. E' uno dei contorni tipici pasquali.

    Per 4 persone
    8 carciofi, la ricetta prevede le mammole o romaneschi, ma vanno bene tutti.
    8 cucchiai di pan grattato
    uno spicchio d'aglio
    olio evo
    sale, pepe
    mentuccia romana (nepitella)

    Preparare il ripieno con l'aglio, il pan grattato, l'olio il sale, la mentuccia e il pepe.
    Dopo averli puliti, tagliare a tocchetti i gambi, battere leggermente su un piano i carciofi per farli aprire un po'. Riempirli con la farcia. Porli in un tegame, con la parte posteriore a contatto del tegame. Il ripieno deve riusultare in alto. Aggiungere l'olio, che deve essere generoso, un dito d'acqua. Chiudere bene con un coperchio e quando hanno preso il bollore, abbassare il gas al minimo. Quando sono cotti, se resta un po' d'acqua nel fondo, farla evaporare e rosolarli leggermente.
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    sancio panza
    Post: 731
    Città: PRATO
    Età: 53
    Sesso: Maschile
    00 25/03/2009 10:34
    ecco..i carciofi te li lascio....
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    kamo58
    Post: 1.074
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 16:57
    Uova in trippa
    Un piatto quasi perduto nel tempo, ricordo che lo faceva mia nonna.
    Ci vogliono 2 uova per ogni persona. Inoltre si aggiungono un cucchiao di latte, sale, pepe, parmigiano grattato e prezzemolo tritato. Con tali ingredienti si fanno delle frittatine di scarso spessore, che si mettono a raffreddare su di un panno. Si tagliano poi a strisce larghe un centimetro, che vanno rimesse al fuoco, in un recipiente posto all'angolo del fornello, per ripassarle al sugo. Sugo di umido, ma anche un buon "sugo finto", all'olio e pomodoro. Si possono aggiungere pure, per dare particolare sapore e carattere, alcune foglie di menta romana e una grattugiata di pecorino romano.
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    locandiera75
    Post: 287
    Città: PRATO
    Età: 48
    Sesso: Femminile
    00 27/03/2009 22:41
    buonissime kamo io le faccio con il sugo di pomodoro e sopra una bella e abbondante grattugiata di parmigiano ottime e non sapevo che fosse una ricetta laziale io l'ho ereditata da mia suocera.
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