romanzi

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sancio panza
00giovedì 26 febbraio 2009 22:05
per anni ho avuto paura di leggerlo,paura fosse pesante e incomprensibile.Ma 1984 di george orwell è uno dei libri che mi ha dato più piacere nel leggerlo e nel rifletterci successivamente.Scritto nel 1948 è di una attualità imbarazzante,evidentemente o nessuno lo ha letto o le lezioni non servono proprio a nulla
sancio panza
00giovedì 26 febbraio 2009 22:08
se invece si preferisce un romanzo più "leggero" ma comunque coinvolgente,il mio preferito è senza dubbio ti prendo e ti porto via di niccolo ammaniti.Facile alla lettura,simpatico nei modi,,,,secondo me da consigliare per chi vuole "iniziare" a leggere
dr.oste
00sabato 28 febbraio 2009 21:46
uno dei romanzi più belli degli ultimi anni uscito nel 2007 "L'eleganza del Riccio" di Muriel Burbery.

Una specie di riedizione moderna della favola di Cenerentola......in un palazzo signorile di Parigi dove vivono molte persone importanti, la portinaia renée è una donna simile all'idea che ci si fa delle portinaie. Lei invece all'insaputa di tutti è appasionata di tutto quello che è legato all'arte, la filosofia, la musica e la cultura giapponese.......... e poi leggetelo perchè lo trovo bellissimo una vera favola moderna
locandiera75
00lunedì 2 marzo 2009 23:15
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa di Herat, dove il padre non la porterà mai perché lei è una harami, una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashto e ogni sera le da la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza. bellissimo leggetelo....
dr.oste
00giovedì 19 marzo 2009 20:58
Questo romanzo lo consiglio ad un amico appassionato di Football Americano......l'autore di solito scrive un altro genere di libri....

John Grisham....."Il professionista"

Rick Dockery, quarterback dell'NFL (il campionato di football americano negli Stati Uniti), subentrando come riserva della riserva del Quarterback titolare potrebbe ottenere l'accesso al superbowl con con la squadra dei Cleveland Browns semplicemente gestendo il vantaggio acquisito dalla sua sqaudra durante la finale dell'AFC (semifinale per il superbowl), però in undici minuti sbagliando quattro lanci regala sempre palla agli avversari (i Denver Broncos) che ringraziano e recuperano diciassette punti, vincendo così la finale e l'accesso al superbowl. Dockery è ormai odiato da tutti i suoi tifosi e nessuna squadra è più interessata a lui, venendo considerato il più grande bidone di tutti i tempi.
Il suo agente però gli trova un posto da quarterback nella squadra dei Panthers Parma. Il giocatore anche se riluttante accetta. In Italia verrà a scoprire l'ottima cucina e la bellezza delle donne, ma soprattutto tornerà a giocare non per il salario, ma per la passione e il piacere di farlo.

sancio panza
00giovedì 19 marzo 2009 22:03
stavate parlando di me?????
dr.oste
00venerdì 20 marzo 2009 12:02
Sempre dell stesso autore del "Professionista", una storia divertentissima......

John Grisham "Fuga dal Natale"

Racconta il tentativo di fuga dalle feste natalizie dei coniugi Krank, visto che la figlia ormai grande ha deciso di non passare le feste a casa. Si scontreranno contro tutto il resto del mondo che cercherà di far compiere loro tutti i riti che ha questa festa.......
Uno spaccato della società americana in chiave comica......Leggetelo!!!!

kamo58
00domenica 22 marzo 2009 13:56
La bambina che salvava i libri
Di Markus Zusak



Per me è uno dei più bei libri che abbia mai letto. E' la storia di Liesel Meminger, una bambina figlia di dissidenti, che nella germania nazista, viene affidata ad una famiglia. Prima di giungere lì, muore il fratellino di fame e freddo, sul treno che la stava portando verso Molching, presso Monaco. Durante il funerale, ruba un libro: Il manuale del necroforo, che appartiene al ragazzo addetto alle tumulazioni. Sarà il primo libro che lei ruberà, ne seguiranno altri. Infatti il titolo originale è The Book Thief. Attraverso i libri rubati, impara a leggere. Il libro è la sua storia, ma anche quella degli altri protagonisti, del patrigno che salva un ebreo anche a scapito della vita di tutti. Di Rudy l'amico del cuore e suo primo amore, che sogna, nella sua fresca ingenuità, di essere il campione nero Jesse Owen.
Questo è un libro magnifico, che narra attraverso la storia di Liesel, la Germania nazista con tutti i suoi orrori, con così tanta poesia da smussare e rendere meno dolorosa, la lettura di un tema così difficile e tremendo. L'originalità sta anche nella voce narrante fuori campo: la morte.
kamo58
00giovedì 2 aprile 2009 20:52


Le dodici domande di Vikas Swarup, un diplomatico indiano al suo primo romanzo, da cui è stato tratto il film "The Millionaire"

La storia del cameriere diciottenne Ram Mohammad Thomas, nome che racchiude le tre principali religioni dell'India, che vice un milione di dollari ad un quiz in televisione, rispodendo esattamente a dodici domande. Un paria come lui, un orfano abbandonato a sè stesso, semi analfabeta, come può aver vinto? La produzione non crede alla sua buona fede e lo fa imprigionare e torturare, nella speranza di non dovergli pagare il dovuto. In suo soccorso viene una donna, sbucata dal nulla, che dice di essere il suo avvocato. Dovrà convincerla della sua buona fede, durante una notte, dove domanda, per domanda egli le spiegherà come è riuscito a rispondere.
E' una fiaba a lieto fine, ma anche uno spaccato dell'India, con tutte le sue contraddizioni.
kamo58
00mercoledì 8 aprile 2009 21:09


Il romanzo racconta la storia di Henry DeTamble e di sua moglie, Clare Abshire. Henry ha una rarissima malattia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo. È incapace di controllare il momento della partenza, il luogo di arrivo o quanto durerà il viaggio. Le sue destinazioni sono legate al suo subconscio; infatti Henry si ritrova spesso in luoghi che ha visitato o visiterà in seguito. Lo stress può spesso scatenare il viaggio nel tempo; Henry ricorre al jogging (e al sesso) come tecnica per mantenere la calma e restare nel presente.
Henry non può portare niente con sé nel futuro o nel passato, nemmeno le otturazioni dei denti. Compare sempre nudo e deve darsi da fare per trovare vestiti, cibo e riparo senza venire picchiato o arrestato. Accumula un gran numero di tecniche di sopravvivenza (tra cui furto con destrezza e apertura di serrature) per riuscire a cavarsela. Apprende molte di queste tecniche da versioni più vecchie di se stesso, che incontra in viaggi nel futuro.
Incontra Claire la prima volta, che lei è bambina e lui uomo fatto, le lascia una lista dei suoi ritorni nel futuro di lei e nel passato di lui. La loro storia d'amore inizia così, e continua con questi incontri "impossibili" finchè Claire incontra Henry nel presente e ovviamente non l'ha mai vista, mentre lei conosce tutto di lui.
Si sposano e ogni tanto dal presente Henry sparisce, nei momenti più impensati. Il loro dramma è non riuscire ad avere figli, a causa della malattia di lui. Non vado oltre per non svelare tutta la trama. E' classificato come romanzo di SF ma è riduttivo, per me è uno dei più bei romanzi d'amore che abbia mai letto, con una trama molto insolita e con finale struggente.
kamo58
00venerdì 10 aprile 2009 21:09




Il cacciatore d'aquiloni è un romanzo ambientato in Afghanistan e racconta la storia di due bambini di diverse etnie. Amir è un ragazzo afghano di etnia Pashtun che abita a Kabul (orfano della madre) assieme al padre Baba, il servo Ali e Hassan, figlio del servo, quest'ultimi di etnia Hazara. I due figli crescono assieme nella città di Kabul e la loro più grande attesa è per l'evento del quartiere: la caccia agli aquiloni. Lo scopo del gioco è tagliare, per mezzo di un aquilone, il filo degli altri giocatori Chi taglia il penultimo aquilone rimasto in aria e lo recupera ha vinto la competizione. Alla vittoria di Amir, Baba si rende fiero, per la prima volta, di suo figlio. Un giorno Hassan e Amir incontrano dei ragazzi più grandi con idee razziste sulle diverse etnie, e Hassan, per proteggere il suo padrone, minaccia i ragazzacci con una fionda. Questi ultimi successivamente si vendicano di Hassan, violentandolo. Amir assiste al fatto e per paura non interviene per salvare il suo servo. Dopo questo avvenimento Amir cerca di allontanarsi da Hassan. Nel 1981, durante l'invasione russa in Afghanistan, Amir e suo padre scappano in California, negli USA.
Molti anni dopo, Hassan gli fa giungere una richiesta d'aiuto...
kamo58
00lunedì 13 aprile 2009 20:05


Una vera opera d'arte. Ho scoperto De Luca con questo piccolo romanzo, di poche pagine, letto in un giorno solo, ma da rileggere, meditare e soppesare.
La storia di Maria Vergine, Miriam, nome con due emme, come scrive l'autore e che vengono rappresentate nella versione dell'alfabeto ebraico in copertina. I suoi pensieri più reconditi, quello che non è mai stato detto, la gioia di madre, la paura di non essere creduta da Giuseppe, il suo allontamento dalla comunità perchè incinta prima del matrimonio. Ottanta paginette di pura poesia.
E’ un inno al coraggio che proviene dalla purezza, dalla certezza di rappresentare la Verità, che pervade l’intero racconto, che contagia anche Giuseppe, rivalutato finalmente, elevato a sostegno e pilastro irrinunciabile, mai sfiorato da un dubbio, mai traballante nella certezza, ma solo nel timore di non saper proteggere la sua donna dalla menzogna, dal limite umano di accettare la fede. Inno anche alla forza un po’ incosciente che pervade ogni madre in viaggio nel suo mistero, risorse che non poteva immaginare di avere. La capacità di sostenere una lotta impari con un intero mondo pronto a punire con la lapidazione fisica e morale una donna sospettata di adulterio, dietro la quale le altre donne sputano il loro disprezzo. Noi donne, capaci di combattere da sole il mondo, incapaci di comprenderci e sostenerci tra noi. Da sempre.


Riporto il prologo del libro, per farvi invadere da questo meraviglioso modo di scrivere.

Maestrale di marzo
Non è strano in natura inseminarsi al vento,
come i fiori.
Fiore è il nome del sesso delle vergini,
chi lo coglie, sfiora.
Miriàm/Maria fu incinta di un angelo in
avvento
a porte spalancate, a mezzogiorno.
Il vento si avvitò la suo fianco
sciogliendo la cintura lasciò seme nel grembo.
Fu salita senza scostare l'orlo del vestito.
Al primo raccolto del grano contava tre mesi
dal maestrale di marzo che le baciò il respiro
facendola matrice di un figlio di dicembre,
che è luna di kislev (mese lunare ebraico) per lei Miriàm/Maria
ebrea di Galilea.
locandiera75
00martedì 14 aprile 2009 23:55
Re:
kamo58, 10/04/2009 21.09:








l'ho letto e se ci ripenso mi rimetto a piangere... troppo bello
kamo58
00martedì 28 aprile 2009 20:49
Le braci di Sandor Marai



Henrik e Konrad sono amici – di quelle amicizie che forse solo nei libri si riesce a trovare – e amano la stessa donna, Krisztina, che è moglie di Henrik. Opposti sentimenti, il tradimento, il desiderio, la tentazione dell’omicidio. Poi Konrad sceglie la fuga e i due amici/rivali si ritrovano a 41 anni di distanza. Il fuoco della passione è diventato brace, alimentata dall’alito dei ricordi di Henrik, che l’hanno tenuta viva con una cura e un’attenzione maniacali. Il tempo trascorso ha cambiato il mondo; i volti, i suoni, gli odori che hanno fatto da sfondo alla gioventù dei protagonisti non esistono più. Krisztina è morta. Henrik e Konrad sono superstiti di un’epoca ormai scomparsa: la Vienna splendida di fine impero, la Vienna di Francesco Giuseppe, degli Strauss, di Klimt.
Ha senso mantenere accese per tanti anni le braci delle passioni umane? Che valgono gli amori e i tradimenti di singoli uomini a fronte delle grandi tragedie dell’umanità intera?
L’incontro/scontro tra Konrad e Heinrik si tramuta in un lungo monologo di quest’ultimo. Ci sono domande alle quali non è ancora riuscito a rispondere. Sono le domande che porrà a Konrad, l’unico che può scoprire l’ultimo velo. Poi il tempo proseguirà per la sua strada, abbandonando i protagonisti alla loro solitudine. Al silenzio della morte.


Questo libro lo scovai in libreria, appena uscito. L'autore non era ancora conosciuto in Italia era il 1998. Incuriosita dalla storia, l'ho acquistato ed ho scoperto uno scrittore eccezionale, che riesce a tenere il lettore col fiato sospeso con un monologo. Una cosa quasi impossibile, dopo ho letto anche l'eredità di Eszter, il romanzo che fu pubblicato subito dopo, sull'onda del successo ottenuto nel nostro paese.
Se volete sapere la biografia eccola qui
dr.oste
00mercoledì 29 aprile 2009 08:03
Kamo non so se sono l'unico, ma non riesco a vedere la copertina dell'ultimo libro.
Trillyje
00mercoledì 29 aprile 2009 11:44
no ,non la vedo neanke io
nonpenso di essere [SM=g1807573] a questora [SM=g1807565]
elcitos
00mercoledì 29 aprile 2009 12:21
Re:
Trillyje, 29/04/2009 11.44:

no ,non la vedo neanke io
nonpenso di essere [SM=g1807573] a questora [SM=g1807565]




potrebbe essere che te lo sia [SM=g1807573] ancora da ieri sera?
sai a volte son dure da smaltire [SM=g1807565]


battute a parte non si vede la copertina, sarà mica che è una copertina hard? e la locandiera l'ha censurata?
[SM=g1807565] [SM=g1807565] [SM=g1807565]
kamo58
00mercoledì 29 aprile 2009 12:39
E' strano, io la vedo, comunque ora ho cambiato l'indirizzo dal quale l'ho presa.

Visto che ci sono aggiungo, un'altra opera dell'autore. Ho letto anche questo libro e mi è molto piaciuto. Amo il modo di scrivere di Marai.

La recita di Bolzano




La storia che ci racconta Márai inizia quando Giacomo, appena fuggito dalle carceri veneziane, accompagnato da Padre Balbi, un monaco "depravato", giunge a Bolzano, tappa intermedia di un viaggio che, nelle intenzioni, dovrebbe portarlo verso Monaco e le corti europee. Ma a Bolzano "l'aspetta il destino". La città non gli piace ma Giacomo non riparte perché scopre che proprio a Bolzano risiede Francesca, l'unica donna che abbia amato, per la quale in passato ha affrontato un duello --- rimanendo gravemente ferito -- con quello che poi è diventato il marito di Francesca, il Conte di Parma. La sua figura, il suo viso, la nostalgia per un sentimento inespresso e impossibile l'hanno accompagnato nel tempo. Ma ora che Francesca è vicina, ora che potrebbe riallacciare segretamente una relazione con lei, interviene il marito, un uomo ricchissimo e molto potente (è cugino del Re di Francia ed ha stretti legami con l'Inquisizione di Venezia) anziano e gelosissimo, con una richiesta molto particolare, che rimescola le carte e trasforma la situazione. A Giacomo viene comandata una vera e propria recita che possa far "guarire" la donna dalla sua passione per il veneziano. "Pagherò un prezzo alto per te, Giacomo - dice il Conte di Parma andando a trovare il libertino direttamente nella sua stanza alla Locanda del Cervo - com'è giusto che sia quando uno compra un regalo perché la sua vita volge al termine ed egli, in segno di congedo, vuole offrire qualcosa alla donna, all'unica donna che ama".
locandiera75
00giovedì 30 aprile 2009 22:26
Re: Re:
elcitos, 29/04/2009 12.21:




potrebbe essere che te lo sia [SM=g1807573] ancora da ieri sera?
sai a volte son dure da smaltire [SM=g1807565]


battute a parte non si vede la copertina, sarà mica che è una copertina hard? e la locandiera l'ha censurata?
[SM=g1807565] [SM=g1807565] [SM=g1807565]




io francamente la vedo.....
dr.oste
00sabato 2 maggio 2009 13:17
come non inserire Primo Levi tra i romanzieri.......

Primo Levi, chimico torinese, aveva ventiquattro anni quando fu catturato dalla milizia fascista alla fine del 1943 e, essendo ebreo oltre che partigiano, consegnato ai nazisti che lo deportarono ad Auschwitz. In questo periodo, il governo tedesco, data la scarsità di manodopera, aveva deciso di sospendere le uccisioni arbitrarie dei singoli e di allungare la vita media dei prigionieri da eliminarsi. E’ forse questa una tra le ragioni per le quali Primo Levi fu una delle quattro persone su quarantacinque contenute nel suo vagone che ha rivisto la sua casa.



kamo58
00sabato 2 maggio 2009 14:42
E' stato il mio primo approccio con l'olocausto. Lo avevo studiato, ne avevamo parlato, ma leggere le sue parole è stato molto diverso. E' stato conoscere l'orrore nudo e crudo.
dr.oste
00venerdì 8 maggio 2009 15:38
[SM=g1860557] Ernest Hemingway "Il Vecchio e il mare" racconto lungo splendido che narra la lotta tra il povero pescatore cubano Santiago e il più grande pescespada che lui ha mai visto. La lotta si protrae per giorni e giorni, alla fine Santiago lo cattura ma non riesce ad issarlo a bordo..........
kamo58
00giovedì 14 maggio 2009 15:15
Re:
dr.oste, 28/02/2009 21.46:

uno dei romanzi più belli degli ultimi anni uscito nel 2007 "L'eleganza del Riccio" di Muriel Burbery.

Una specie di riedizione moderna della favola di Cenerentola......in un palazzo signorile di Parigi dove vivono molte persone importanti, la portinaia renée è una donna simile all'idea che ci si fa delle portinaie. Lei invece all'insaputa di tutti è appasionata di tutto quello che è legato all'arte, la filosofia, la musica e la cultura giapponese.......... e poi leggetelo perchè lo trovo bellissimo una vera favola moderna



Come spesso succede, i gusti a volte divergono. A differenza di tanti, faccio una critica contraria.
Il libro, purtroppo non mi è piaciuto. Trovo i personaggi poco credibili, la bambina prodigio e la portiera, che parlano come un'insegnante di filosofia e non si discostano l'una dall'altra. Per identificarle si è dovuto cambiare carattere di stampa. Insomma l'autrice non è riuscita ad abbandonare parte di sè per lasciarla ai personaggi. Troppe lezioni in cattedra. Per parlare di filosofia in modo accattivante è molto meglio il Mondo di Sofia di Jostein Gaarder.
Tornando al libro, l'ho trovato noioso per la prima metà, un po' meglio verso la fine. Mi sono domandata il perchè, si debba per forza tenere nascosta una personalità come quella della portiera. Io l'ho interpretato come un modo politically correct (espressione tanto di moda), della scrittrice di mascherare invece una sua visione della società divisa in caste, solo chi appartiene ad una condizione sociale alta, si scandalizza per un concetto del genere e non trovo neanche credibile un condominio completamente composto di gente frivola e vuota. Insomma per me non si è approfondito l'argomento società per troppo esercizio di manierismo.
dr.oste
00giovedì 14 maggio 2009 16:20
Kamo come hai detto tu, alle volte i gusti divergono, ma la bellezza del mondo è questa.......sai che noia un mondo fatto di persone, tutte con gli stessi gusti?

Poi il forum serve anche a questo.....confrontarsi!!!!
kamo58
00giovedì 14 maggio 2009 16:29
Dr.oste l'ho messa apposta la critica al libro. Potevo sorvolare, ma alla fine ho pensato che rendeva più interessante leggere questo post. Di solito di film e libri che non mi piacciono, neanche ci penso a mettere insieme una recensione. Però forse sarebbe interessante farlo, anche per capire sfumature che a volte non notiamo oppure le differenze dei gusti personali.
Visto che ho preso il via, oltre ai libri che mi piacciono, metterò anche quelli che proprio non ho retto. Ve ne anticipo uno: La ragazza del secolo scorso di Rossana Rossanda. Ve ne parlerò poi.
dr.oste
00venerdì 15 maggio 2009 15:01
Kamo perchè non apri un post con i libri che non ci sono piaciuti, [SM=g1807587] potrebbe essere interessante confrontare le opinioni di tutti [SM=g1807581]
kamo58
00venerdì 15 maggio 2009 16:03
Ci stavo pensando, ottimo suggerimento.
[SM=g1807563]
kamo58
00martedì 25 agosto 2009 20:48
Estate tempo di letture, inizio con un libro, uscito circa sei anni fa, che avevo perso. Letto da mio marito, l'ho ripescato dalla libreria e devo dire che ne sono rimasta affascinata.



Amabili resti è un romanzo di Alice Sebold, nel quale Susie Salmon, una quattordicenne stuprata e assassinata, narra gli avvenimenti seguenti alla sua morte. La ragazza si trova in un paradiso personale, chiamato il Cielo, e dal quale vede i parenti traumatizzati mentre il suo assassino fugge dalla giustizia e si prepara per uccidere di nuovo. Susie, guardando sulla Terra può vedere le vite ed i pensieri delle persone che conosceva, incluso il suo assassino. Ad ogni modo, è generalmente incapace di interagire direttamente con loro. A volte i membri della sua famiglia sulla Terra la riescono a vedere per un breve lasso di tempo.

Questa è più o meno la trama. Non è un libro sul soprannaturale, è un modo originale, scritto molto bene dall'autrice, di analizzare i sentimenti di ciascun membro della famiglia, dopo il tragico evento e le conseguenze che negli anni esso porterà. E' un viaggio nell'animo umano, nelle pieghe psicologiche che avvolgono ciascuno di noi, facendoci avere differenti comportamenti di fronte ad un unico evento. A volte fa venire le lacrime agli occhi. Lo consiglio vivamente, specialmente prima di vedere l'uscita del film che è in preparazione e di cui già ci sono i trailers.

kamo58
00martedì 25 agosto 2009 20:53


Siamo a Massaua nel 1896, poco prima della sconfitta di Adua, e l'ambiente in cui siamo catapultati è quello dei militari italiani di stanza nel paese, delle donne che li frequentano, degli altri connazionali che arrivano in quelle terre in cerca di fortuna o per sfuggire alla sfortuna o, ancora, per cercare chi è fuggito.
Un romanzo in cui si intrecciano le vite di questi personaggi - italiani -, ma anche di alcuni indigeni come la Madama, che era il modo usuale di definire la compagna segreta dell'ufficiale italiano, la donna nera che stava con un bianco (a volte già sposato in patria) senza matrimonio, clandestinamente, ma non per questo vivendo con meno intensità la propria passione e i sentimenti, o Aicha, la classica bella ragazza di colore, passionale, quasi "pericolosa".
Un romanzo in cui emerge l'ambiguità del bianco colonialista in Africa, le contraddizioni di una realtà difficile, la fatica di vivere in una terra in guerra. Un romanzo in cui non manca l'indagine su un "maniaco", come ai tempi veniva definito un serial killer, un tassello che Lucarelli ha evidentemente voluto inserire per non dimenticare che lui è, soprattutto, scrittore di gialli.

Bellissimo romanzo che cattura e che ci ricorda un pezzo della nostra storia ormai quasi dimenticato. Io vivendo a Roma, ormai i nomi di quei posti li conosco soltanto come strade, Via dell'Amba Aradan per esempio, non ho mai pensato però a chi in quei posti ci perse la vita. Lucarelli, ci rende vivide le vicende storiche e ce li fa ricordare.
dr.oste
00martedì 25 agosto 2009 21:27
Estate tempo di letture anche per me.......comincio con un libro che ho trovato bellissimo.....




Erica Bauermeister - La scuola degli ingredienti segreti

È lunedì, nel ristorante di Lillian è giorno di chiusura, e come ogni settimana si tengono le lezioni del corso di cucina. Circondata dagli allievi, Lillian muove delicatamente le mani, sta per aggiungere l'ultimo tocco, l'ingrediente segreto, e poi la torta sarà pronta. Nessuno meglio di Lillian conosce la magia degli ingredienti, nessuno meglio di lei sa che a volte basta una tazza di cioccolata per cambiare un po' la vita. Era solo una bambina quando, grazie a una misteriosa ricetta donatale da Abuelita, la donna della bottega delle spezie, ha salvato sua madre. Sono passati anni da allora, anni in cui ha combattuto, ha sofferto, si è ribellata, a volte ha perso ogni certezza, tranne una: la fiducia nella magica alchimia del cibo. È per questo che il suo ristorante è un luogo speciale, dove si ritrovano ricordi perduti, si stringono promesse d'amore o nasce un'amicizia. Lo sanno bene gli allievi del corso di cucina, tutti alla ricerca dell'ingrediente segreto che ancora manca alla loro vita. Come Claire, giovane madre insicura, o Tom, che ha appena perso la moglie; Chloe, ragazza maldestra e vitale; Isabelle, che non ricorda nulla tranne le ricette. Per tutti loro Lillian ha la soluzione: sa che le tortillas restituiscono il gusto piccante dell'avventura, che una soffice glassa può far dimenticare un tradimento e che un ragù schiude le porte di un nuovo amore. Quello che non sa è la ricetta giusta per lei. Potrà trovarla solo se accetterà di mettersi alla prova, almeno una volta.





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