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il ciclone

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2009 11:33
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Post: 731
Città: PRATO
Età: 53
Sesso: Maschile
16/04/2009 21:49



Chiaramente il punto della situazione è d’obbligo. Tutto quello che è successo negli ultimi giorni è talmente esagerato da far girare le testa al più navigato degli uomini d’affari. E per non rischiare di fare errori madornali e imperdonabili l’ideale è ripartire da zero,visto che con questo traffico ci sarebbe il tempo di ricostruire la storia del mondo dalla preistoria a dopo domani. Fino a una settimana fa spiegare chi fossi era la cosa più facile del mondo:45enne,sposato,uomo rispettabile e di discreto successo in campo lavorativo,due figli ormai grandi,di cui uno ormai fuori di casa. Una moglie con cui ha condiviso gli ultimi 28 anni di vita,praticamente tutto,con cui esiste un legame di stima rispetto e amore più che mai corrisposto. Certo la consapevolezza di aver passato la parte migliore della propria esistenza ma anche la serenità di poter vivere tranquillamente il resto della vita grazie ad una buona posizione finanziaria,creata dopo una brillante carriera nella società assicurativa in cui lavora da 20 anni. Solo un anno fa ho dovuto abbandonare il lavoro nella mia città,grazie a una promozione che non si poteva proprio rifiutare,visti i benefici economici e visto che il nuovo incarico non era proprio definibile”pesante”. Unica nota stonata,il trasferimento a 100 chilometri di distanza,oltre l’appennino,fatto che mi stava spingendo al rifiuto. Ma come,dicevo,proprio adesso che mio figlio abita per conto suo,che mia figlia studia all’università e tra amici e fidanzati non si vede quasi mai,proprio adesso che potrei stare in santa pace con mia moglie,come non lo siamo mai stati negli ultimi venti anni,devo andarmene via….no!!! Poi avevo deciso di fare il pendolare,un viavai continuo che ci avrebbe comunque permesso di fare gli sposini. A distanza di qualche mese poi ho constatato che solo a me avrebbe pesato questa solitudine,visto che mia moglie tutta presa dalla sua nuova libertà,era tutt’altro che propensa a stare ad attendermi a braccia aperte. Finivo così per passare le serate da solo davanti alla televisione,stanco per i viaggi e sempre più scocciato,visto che se da una parte capivo benissimo che lei continuava la vita di sempre,presa tra amicizie e l’impegno come volontaria,dall’altra ritenevo sprecato l’andare su e giù in continuo al solo scopo di condividere la tavola dove faceva più compagnia il telegiornale che la consorte. Così senza polemiche mi ero deciso di prendere quell’appartamentino dal lunedì al giovedì,lasciando che fosse solo il weekend a riunire la coppia. E la scelta era stata giusta visto che l’assenza di quattro giorni dava alla moglie la voglia di stare con me e i fine settimana passavano felici,pieni di un ritrovato feeling e di un amore che malgrado tutto era sempre integro. Cenette finalmente dense di racconti di quello che era successo,girate da tranquille persone di mezza età,sesso ogni tanto. Insomma tutto bene,la situazione si era ristabilita e io mi sentivo sereno. Poi ieri l’altro,per un banale incidente,è successo un qualcosa,un episodio,un insignificante avvenimento che però sta rischiando di destabilizzarmi e di dare una svolta a tutta la mia vita. Cosa è successo? Un incidente automobilistico. Non sarei il primo a cui un incidente cambia la vita,o perché la termina proprio o perché provoca infortuni malanni risarcimenti ecc ecc. Ma in questo caso è diverso. Il fatto è che frenando all’ultimo momento per un semaforo diventato improvvisamente rosso ho sentito un banalissimo frastuono,tipico di un tamponamento. Non la botta che ti spinge in avanti di un metro,ma un semplice rumore dovuto all’impatto di un motorino sul paraurti del mio suv. Accostato come da prassi,ho potuto constatare che il responsabile del più classico degli incidenti era in realtà una responsabile. Ragazza giovane,giustamente imbacuccata tra cappotto sciarpone guanti e cappello degni di un viaggio tra i poli. Mi guardava con aria delusa,chiaramente in colpa,dispiaciuta ma rincuorata allo stesso tempo di non aver danneggiato particolarmente né il motorino né la mia auto.
-Colpa mia colpa mia,scusa ero distratta…per fortuna non ti ho fatto praticamente nulla,,,vedi…..-
Rimasi colpito dalla freschezza che sprigionava da quel volto infreddolito,tanto da farmi passare in un attimo il nervosismo dovuto all’urto. Ci siamo scambiati il numero di cellulare,nel caso di complicazioni,come è bene fare in quei momenti e siamo rivolati dentro al flusso inarrestabile del traffico. Incidente chiuso per quanto mi riguardava,non ero certo dell’idea di approfittare di quella ragazza per ripagarmi di danni precedentemente accumulati in anni di viaggi a giro per l’Italia. Ma il giorno dopo,proprio durante la pausa pranzo,arriva la telefonata.
-Ciao,sono la ragazza del motorino di ieri,ti ricordi,il tamponamento………-
Non ricordavo nemmeno,visti i casini che mi erano scoppiati in mattinata e rimasi come imbambolato,in silenzio.
-Era per sapere se era tutto a posto,se potevo considerare chiusa la cosa…..-
Di solito non sono molto espansivo e nove volte su dieci la cosa sarebbe finita lì. Ma in quel momento quella mi parve una voce amica,fuori da quelle che mi avevano torturato per tutta la mattina. Così,non so come né perché,ci siamo ritrovati in un bar per salutarci e scambiare due parole. Mi sembrava di aver a che fare con un essere di un'altra razza,di un altro mondo,di un'altra epoca. Giulia,così si chiama,è una ragazza come che poco aveva a che fare con le ragazze o donne che ho frequentato negli ultimi venti anni. Giovane,ventuno anni da compiere,ingenua,allegra entusiasta. Niente a che fare con quelle ventenni smaliziate e furbe,che giocano a fare la ragazzine,ma in realtà sono spietate e pronte a tutto pur di ottenere quello che vogliono,sfruttando il naturale fascino del proprio corpo giovane e pieno di promesse. Giulia è una ragazza semplice,piena di voglia di vivere,esattamente come noi 45enni vorremmo che fossero le ragazze di quella età. Non fa niente per sembrare più intelligente di quello che è,perché incapace di essere quello che non è. Tutto sommato bella,acqua e sapone,senza trucco né ricercatezze nell’abbigliamento. Divisi solo da un caffè da un cappuccino e venticinque anni di esperienze abbiamo passato due ore a parlare…di cosa non so. Perché ripensandoci non credevo di avere argomenti in comune con una ragazzina così. Ma la sua curiosità invadente e la sua simpatia contagiante hanno fatto sì che due ore volassero,che l’allontanarmi da lei mi risultasse pesante e che la promessa di rivedersi fosse sincera e spontanea. E così ieri si siamo rivisti,questa volta per una pizza,e come d’improvviso mi sono ritrovato adolescente. Superfluo considerare che la totalità dei miei amici è ormai composta da ultraquarantenni,di una certa posizione sociale,con cui chiacchierare di politica calcio e inghippi lavorativi. Bello invece stare qui,aspettando la mia prosciutto e funghi,a parlare di professori esami boyband i-pod playstation e minigonne. Mi sono ritrovato improvvisamente curioso,voglioso di sapere i ritmi di una ragazza di oggi,interessato ai nomi dei componenti del suo gruppo preferito,incantato nel sentir parlare di hamburger e mp3. Tutto dovuto all’entusiasmo con cui lei raccontava le proprie emozioni,i propri sogni,i propri segreti,felice di parlare con una persona che le dava importanza,senza apparentemente notare e dare importanza alla mia vecchiaia. Ed io, stupito dall’essere stato ammesso nell’intimità di una sconosciuta,ero estasiato ed incantato da tanta energia,invidioso forse di quell’entusiasmo che sentivo di aver perso ormai da tanto tempo. Stanco di problemi insormontabili e gravosi,ero felice di appassionarmi ad una canzone piuttosto che ad un libro,che raccontati da lei diventavano le cose più importanti del mondo,almeno per quell’attimo in cui me ne parlava con fare sognante. Mi dispiacevo della sua storia finita male,del suo esame fallito,del motorino rimasto fermo proprio mentre iniziava a piovere. Rispondevo felice alle sue domande sul mio mondo,così lontano dal suo quanto il suo lo era dal mio. Mi incantavo in quegli occhi sognanti,gli occhi di chi ha da vedere molto di più di quello che ha già visto. E così mi sono ritrovato invaghito di lei,prigioniero di quel processo spontaneo che provoca un coinvolgimento anche emotivo e carnale in ogni rapporto con qualcosa che ci piace. La sua era un aria tutt’altro che peccaminosa,la sua bellezza era fresca e candida,ma la mia mente offuscata da anni e anni di pensieri torbidi e di frequentazioni di persone che di ingenuo non hanno più neanche la parvenza,si ritrovava a volare tra quelle braccia coperte adesso da quel maglione extralarge,a vivere con quell’anima giovane e pura per condividere con lei la scoperta del mondo. E lei se ne è accorta,mentre in una disquisizione su hamburger di mac donald o spizzico recitava il suo monologo, tirandosi le maniche e facendoci sparire dentro le piccole mani bianche. Mi ha guardato con uno sguardo sorpreso prima dalla mia espressione che evidentemente mal celava i miei pensieri,poi ad un tratto pensierosa. E mentre già presagivo le accuse di pedofilia che mi stavano per cadere addosso,sperando che si trattenesse in un sorriso di circostanza tipico delle donne lusingate di provocare attrazione in un uomo,lei reagiva nella sua maniera.
-Scusa ma perché mi guardi così?-
Poteva sembrare un modo malizioso di affrontare la situazione,ma non lo era. La sua ingenuità la portava a dire semplicemente quello che pensava. La sua domanda era vera e attendeva una vera risposta. Visto che la sua ingenuità non era da scambiare per scemenza,riuscì subito a capire che i miei pensieri erano anche di quel tipo. Mi sforzai di spiegarle la mia felicità di avere conosciuto lei,di condividere le sue emozioni e i suoi pensieri,di convincerla che non doveva pensar male di me. Lei mi ascoltava in silenzio,né impaurita né eccitata ma solo curiosa.
-Si,ok,capisco……ma tu provi anche attrazione fisica per me o no?-chiese con interesse.
Alla fine delle mie spiegazioni,confuse e influenzate dalla mia preoccupazione di non apparire un maniaco sessuale in cerca di prede,lei mi disse che comunque non ci sarebbe niente di male visto che la natura dell’uomo è fatta così,e dopo tortuose considerazioni sul difficile rapporto uomo donna ci siamo salutati,scambiandoci però,non sono riuscito a capire per iniziativa di chi,un bel bacio in bocca. Bacio in bocca terminato con la mia espressione colpevole,come se avessi fatto chissà quale oltraggio,e la sua espressione a metà tra il felice e il curioso,contenta di aver scoperto come bacia un uomo vero e non un ragazzino. Sono tornato a casa in stato di trance,inebetito,eccitato e colpevole. Mi sentivo in agitazione come quando avevo 15 anni e la sensazione mi faceva sentire, non 15enne,ma sicuramente più giovane e vitale. Mi accorsi con stupore di non aver minimamente pensato a mia moglie,ma di aver fatto prevalere il mio nascosto narcisismo che si gloriava di aver fatto presa su una ragazza di vent’anni poco più. In fondo sentivo di non togliere niente a mia moglie,di non farle mancare l’affetto e l’appoggio che meritava. Mi sentivo in sovrabbondanza di affetto,quasi in dovere di non sprecare niente delle mie sensazioni. Come una bottiglia da due litri che deve essere travasata in una da mezzo litro. Perché non sfruttare quella quantità di affetto che comunque andrebbe sprecata? Così oggi l’ho risentita ,abbiamo deciso di rivederci stasera dopo cena e dopo essere passato a prenderla andremo a vedere questo locale tanto in voga tra i ragazzi della città. La sensazione del primo appuntamento si è fatta devastante ed il lavoro mi è passato con lentezza esasperante,mentre attendevo di arrivare sotto questa porta,dove lei mi attende con il suo solito sciarpone a strisce colorate. Niente vestiti eleganti,niente gonne o tacchi. Ripensavo a come tutte le donne con cui avevo avuto appuntamenti fossero sistematicamente in ritardo,a mio modo di vedere anche volontariamente,a come puntassero ad una uscita ad effetto,a colpire subito l’uomo mettendolo in situazione di inferiorità. Giulia non era così,si stava dimostrando per l’ennesima volta leale e spontanea e gliene ero grato. Non so ancora come sarò in grado di sopravvivere ad una serata da adolescente ma in questo momento sono grato a Giulia di essere così. Monta in macchina,mi saluta felice e mi indica la strada…….la serata promette bene.
-Davvero non sei mai stato al Cocorita?-
Proprio così:non una domanda sul lavoro,un commento sul freddo,un laconico allora,grazie a Dio niente di tutto questo. Entriamo in questo famigerato locale,molto buio,musica a tutto volume,pop inglese che assolutamente non conosco ma che qui sembra popolarissimo. Lei splendida e sicura di sé mi sta accanto mi accompagna come un bambino,mi spiega usi e costumi della fauna locale. Parliamo,urlando ,di tutto,non la smetterei mai,di scuola di amiche di sport. E fatalmente,di sesso. Sesso che lei ha fatto col suo ex,che le è piaciuto ma non molto, di cui sa molto ma per sentito dire,che la incuriosisce ma non la ossessiona. E di cui chiaramente vuole sapere da me….ai suoi occhi per forza esperto,vista l’età. Mi confido senza vergogna,perché è impossibile vergognarsi con lei,le racconto le mie esperienze,le mie scappatelle,le mie fantasie.
-Sai farlo con due donne è una fantasia fortissima per tanti uomini,io non l’ho mai fatto ma credo che sia un’esperienza mica da ridere-
-Già,anche una donna con due uomini però….-
-Certo,dal tuo punto di vista capisco eheheheeh-
-Io per esempio lo farei volentieri con un uomo molto più grande di me…uno tipo te…-
Boom. Che botta!!!!Che ha detto??????Io????Con lei????Rimango a bocca aperta come un idiota vedendo la sua espressione altrettanto sorpresa,di chi non si aspettava questa mia reazione.
-Che c’è?che ho detto qualcosa di male?-
-No no-mi affretto a tranquillizzarla prima che ritratti-solo che non me lo aspettavo-
Lei sorride.
-Tu lo faresti con me?-
Ancora una vota constato l’assoluta mancanza di malizia nella sua domanda. Non è una allusione,lei vuole veramente sapere se farei l’amore con lei
-SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII cavolo si ora qui sul tavolo oppure in capo al mondo,si che lo vorrei per una notte intera un giorno intero un mese intero una vita intera. Vorrei prendere il tuo corpo giovane e toccarlo violarlo sfiorarlo possederlo prendendo tutta quella linfa vitale che ne scaturisce. Vorrei portarti a giro per il mondo,toglierci tutte le curiosità e soddisfare ogni fantasia e perversione fino a che ne avremo…..vorrei………-
-Allora?lo faresti o no?-
Sbatto più volte gli occhi per tornare alla realtà. Lei aspetta una mia risposta.
-Ma non lo so davvero,non ci ho pensato……bisognerebbe-
-Secondo me tu ci staresti….-dice con l’aria di chi sa la risposta..
Rimango in silenzio,in preda a una confusione indescrivibile,confuso tra i vorrei e i dovrei. Mi scappa un sorriso. Lei mi imita e il silenzio rimane schiacciante in mezzo a tanto rumore.
-Senti……..-mi fa. Aspetto con curiosità la sua mossa.
-Chi erano quelli che erano in competizione con i duran duran?-
Sbalordito e rincuorato dal suo cambio di argomento continuo la serata parlando degli spandau ballet e dei loro successi fino a che l’ora ormai tarda ci spinge fuori dal locale. Una volta in macchina,accesa la radio e un pò di aria calda ristoratrice,mi avvio verso casa sua.
-Comunque non mi hai risposto-esordisce con il tono di chi esige veramente una risposta.
Fisso la strada davanti a me,restio all’idea di confessarmi ma lontanissimo dal voler mentire.
Lei mi guarda e capisce. Volge quindi il suo sguardo verso la strada,parallelo al mio.
-Verrei volentieri da te,se tu lo vuoi-
Mi giro,la guardo e sorrido,incapace di dirle di no e incapace di parlare per condividere con lei la gioia di quell’invito a casa mia fatto da lei a me e non viceversa. Guido in silenzio adesso accarezzandole una gamba,parcheggio con lentezza volta a mascherare la mia frenesia e salendo le scale le metto un braccio sulle spalle,cercando un intimità che stavo pregustando e nella quale non osavo sperare. Apro la porta,lascio le chiavi,tolgo il cappotto,prendo il suo e li attacco sempre in silenzio. Quando mi giro grazie a Dio lei si avvicina e mi bacia appassionatamente togliendomi da imbarazzi e incertezze. Mille immagini si susseguono nel mio cervello mentre il giovane corpo di Giulia si rifugia addosso al mio,cercando quella sicurezza e quella decisione che mi devo sforzare di avere,cercando quel piacere non ancora provato,quella sensazione solamente raccontata,quei brividi per ora solo immaginati. La spoglio con voluttà,con bramosia ,con desiderio. La stringo e la bacio con calore e entusiasmo. I suoi occhi curiosi mi fissano con voglia e con trepidante attesa. Capisco che lei si attende molto da me,mi vede come un amico che la aiuterà a scoprire nuove bellissime sensazioni. Respiro profondamente. Non posso deluderla,non voglio deluderla,non lo farò,sarò forte e sicuro di me. Per lei e per me.

20 giorni dopo
La vita è bella. Da ormai quasi un mese conosco Giulia e il modo in cui ha cambiato il mio modo di vivere è stato sorprendente e devastante. Da quella sera ci siamo visti quasi tutte le sere,abbiamo fatto sesso quasi sempre e siamo diventati praticamente una coppia fissa. Ovviamente questo dal lunedì al venerdì,perché i fine settimana come ben sapete torno a fare il bravo maritino. La prima volta che sono tornato a casa dopo che avevo conosciuto Giulia mi sentivo malissimo. Mi sembrava di tradirmi ad ogni mossa,di fare cose strane e forse pensando a questo facevo cose strane davvero. Mia moglie non si è accorta di nulla,io alla lunga mi sono tranquillizzato e le cose adesso vanno benone. Certo era strano tornare a toccare la mia donna,facendo finta che nulla fosse successo. La mia vitalità a letto era aumentata,forse perché più si fa sesso più se ne vorrebbe fare,forse perchè volevo giustificare il mio comportamento con me stesso donando gioie maggiori a chi in fondo era vittima. La cosa non era passata inosservata ai suoi occhi,me lo aveva fatto notare,ma la questione si era chiusa così,senza strascichi e con somma soddisfazione di entrambi. Durante la settimana in compenso mi comportavo da piccioncino innamorato,non aspettavo altro di incontrarla,trovavo lunghe e insopportabili le ore passate al lavoro. Lei era sempre entusiasta e freschissima, non dimostrava la frenesia che invece mi avvolgeva completamente. Cercavo di mascherarla,recitando sempre la parte dell’uomo di mondo,ma iniziavo a non essere più la persona che ero pochi giorni prima. Essere andati insieme in centro aveva lasciato segni imbarazzanti sul mio look:jeans strappati,giacchetto con toppe da aviatore,scarpe da ginnastica con palle palline gonfiabili,lacci regolabili e mille accessori di cui ignoravo l’esistenza. Non mi facevo una ragione del fatto che fino al mese scorso ero un uomo tutto perfetto,vestito da soldatino,senza verve né entusiasmi. La scoperta di un nuovo mondo mi aveva aperto gli occhi,dato energie e interessi che non speravo più di provare,riaperto capitoli che credevo ormai chiusi. E poi c’era il sesso….. magico,nuovo,intrigante,avvolgente. Per lei era tutto una scoperta,una sorpresa,una avventura. Affrontava il sesso con la voracità con cui un bambino mangia il gelato,senza negarsi né negare nulla perché nulla era peccato, a parte il negarsi qualcosa. Il suo corpo giovane e fresco,non certo da top model,era diventato il mio terreno di battaglia,il mio letto era lo scenario su cui scoprivamo nuove posizioni,nuove parole,nuove emozioni. Iniziavo ad abituarmi a questo paradiso,pensando che in fondo me lo meritavo. Lei così senza pretese,senza obblighi,felice di stare al suo posto;solo una volta mi aveva chiesto di mia moglie ma io avevo dribblato la domanda,borbottando di problemi e vecchie questioni,tranquillizzandola che comunque non stavamo rovinando nientee che la sua posizione non era certo quella della sfascia-famiglie. Quello che mi aspettava era sicuramente una seconda vita,piena di soddisfazioni e felicità.



20 giorni dopo

Non sono pazzo. So quello che sto facendo,ci ho pensato bene. Adesso la vedrò al solito posto,lei monterà in auto e io le parlerò,le racconterò del più e del meno,e poi le farò la sorpresa,la mossa che non si aspetta:tre giorni a Venezia,soli io e lei,romantici e spensierati,per ringraziarla di quello che mi sta dando. Ormai da più di un mese le nostre vite si sono intrecciate,in maniera assolutamente indistricabile,e la mia esistenza forse non è mai stata così piena e completa. Poco ho da spartire con quei matusa dei miei coetanei,devastati da lavoro famiglia e un appiattimento di cui neanche si rendono conto. Giulia mi ha dato una seconda giovinezza,nuovi interessi nuovi stimoli e nuove esperienze,quando ormai credevo di aver provato tutto. Così,presi tre giorni di ferie dal lavoro,l’avrei portata nel posto più romantico del mondo,a fantasticare sul nostro futuro,ben consci che la nostra storia ha poche possibilità di diventare una realtà,ma non per questo vale meno delle altre. Eccola che mi aspetta,occupata da una telefonata che evidentemente la sta turbando,mentre entra in auto salutandomi con un cenno mentre discute animatamente con una amica. Sfrutto l’occasione per rimirarla per l’ennesima volta,quel viso dolce,candido,adesso adombrato dalla discussione;passo distrattamente lo sguardo su quel seno scarno su cui le mie labbra si sono più volte soffermate;carezzo quelle gambe che nascondono una forza inaspettata,espressa solo quando si avvinghiano alle mie. Sorrido,fiero di me,contento di essere all’altezza di tanta bellezza e compiacendomi delle sue grazie.
-….insomma Jenny,devi dirgli che la deve finire,non possiamo lasciargli fare quello che vuole,,,,così non va proprio….-
Evidentemente la discussione su qualche dramma adolescenziale l’appassionava molto,pur essendo lei ormai al centro di una storia che di adolescenziale non aveva più molto. Colsi un attimo di silenzio per accennargli sorridendo,con un movimento appena accennato delle labbra…
-Devo dirti una cosa importante-
E lei cambia l’espressione del viso,simulando un’espressione corrucciata come di una che vuole capire cosa le dovevo dire. Le sorrido ancora,lei ricomincia a discutere,io la fisso innamorato,sì perché in fondo di amore si tratta. Io aspetto pazientemente ascoltando la sua stupida rabbia di ragazzina,fremendo al pensiero dell’emozione che scaturirà dal mio colpo di teatro. Guardo il cellulare,con i ciondoli che non sopporto ma che in fondo vabbè,i braccialetti colorati,uno sull’altro,tipico di tutte le ragazze della sua compagnia,che adoro malgrado tutto,anche se prima o poi li toglierà,magari per mettersi qualcosa di più serio. Sì,perché so che accadrà anche che lei smetterà di essere la ragazzina di adesso e diventerà una donna a tutti gli effetti,una donna bella e consapevole che farà impazzire gli uomini,me per primo. Perché io vorrò essere lì accanto a lei anche allora,quando finirà gli studi,quando avrà trenta anni,quando ne avrà quaranta,e…….io ne avrò settanta…… L’immagine che mi si figurava davanti non era certo la più edificante ma mi rassicurava la distanza di tempo che mi divideva da lei. Tornai a guardarla adesso,senza pensare a come saranno le cose in futuro,ma mantenendo un leggero fischio nell’orecchio,come una spia che non mi faceva scordare la visione di poco prima.
-…senti tu glielo devi dire,sennò glielo dico io,gli dico guarda che lei mi ha detto cosa stai facendo e penso proprio che non sei un tipo giusto,capito?-
In fondo non ci eravamo mai promessi nulla e nulli erano i progetti di cui avevamo parlato alle volte,visto che entrambi sapevamo di appartenere a due pianeti diversi che si erano sfiorati andando in direzioni opposte,destinati comunque a finire lontani.
-….hai fatto benissimo a mettergli il bigliettino nello zaino,almeno capisce il tipo…..-
Giulia era decisamente la cosa più bella che mi poteva capitare e io ero stato bravo e fortunato a sapermela meritare. Ero la persona più decisa del mondo,sapevo benissimo cosa era giusto fare.
-Allora dimmi,cosa è questa sorpresa?-chiese piantandomi negli occhi il suo sguardo da gattina curiosa. La fissai per un attimo,senza dire niente,migliaia di immagini mi riscorrevano davanti come in un film.
-Stasera voglio farti un regalo-
-Si,un regalo?che regalo?-
Risi superbo ,fiero di me stesso.
-Ti porto a cena in un ristorante di lusso,perché dobbiamo festeggiare-
-Festeggiare cosa?-
-Mi hanno promosso. Parecchi soldi in più. Diversi guai in meno. Certo non avrò più molto tempo per vederci,ma l’occasione è da non perdere-
Lei mi guarda,sembra stia per esplodere. Poi esplode veramente ma di felicità. Le sue braccia volano al mio collo sento il suo corpo schiacciarsi sul mio.
-Che bello!!!!Certo mi dispiace per noi ma cosa vuoi farci,si vede che doveva andare così……-
Vedo il suo sorriso e capisco che è veramente felice,che la sua mente ingenua e giovane ospita solo sentimenti positivi e non rancori. Capisco quanto sia meglio di me,quanto in fondo non la meriti,quanto avrà fortuna chi la terrà con sé tutta la vita.
-Scusami devo fare una telefonata e arrivo-
Scendo dall’auto,faccio solo pochi passi per non farmi sentire da lei.
-Pronto cara?sono io…….ho una sorpresa per te………..ti porto a Venezia…..-


DIARIO DI GIULIA

Oggi è successo un casino. Tanto lo sapevo che finiva e finiva male e alla fine è andata proprio come me la ero immaginata.Francy ha fatto lo stronzo con Jenny,glielo avevo anche detto che lui era uno schifo e che sarebbe finita così. E infatti lei era sconvolta ,mi ha chiamato piangendo,spero che le passi alla svelta perché non se lo merita di star male per quel pezzo di merda. Domani ci sarà quella festa in disco,ci andremo insieme e spero che chiodo scaccerà chiodo,subito. Almeno sai come ci rimarrebbe male lui!!!! Ah,poi oggi il mio “vecchietto” mi ha mollato,tirando in ballo scuse di lavoro. Un po’ mi dispiace perché ci sono stata anche bene,ma ultimamente si era rincitrullito completamente,credeva di essere uno di venti anni……. Comunque è stato un bel mese,lui a letto era bravo,anche se non quel fulmine di guerra che voleva far credere. Adesso vado a dormire ,scriverò domani e speriamo che alla festa vada tutto bene,incrociamo le dita…….



Sette giorni dopo,diario virtuale della signora


Insomma è stata una bella settimana. Questa sorpresa della vacanza a Venezia è stata proprio inaspettata e positiva. Dovevano essere tre giorni,è diventata una settimana. Lui è stato molto dolce affettuoso,comportandosi da vero innamorato. Io ho fatto finta di nulla,come ho sempre fatto,lasciandogli credere di non essermi accorta che qualcosa deve essere successo. E so benissimo che spesso questo qualcosa è in realtà un qualcuno. Ma così vanno le cose,so che mi ama molto e avevo tanta fiducia che non si sarebbe allontanato da me. E ho avuto ragione. Chiunque gli sia stato vicino adesso non c’è e lui è qui solo per me. E poi……dove avrà imparato tutti quei giochetti….boh!!!!!!!!!









OFFLINE
Post: 1.140
Città: VENEZIA
Età: 59
Sesso: Maschile
17/04/2009 08:51

bel racconto, molto vero e molto attuale........il finale con la pagina del diario di lei è molto cinico.....
OFFLINE
Post: 1.074
Sesso: Femminile
17/04/2009 11:33

Mi è piaciuto molto, non riuscivo a staccarmi e volevo sapere la fine.
Hai descritto molto bene la crisi che a volte prende a quell'età, specialmente agli uomini, che vogliono ritrovare una giovinezza che svanisce. Lui che innalza Giulia, quasi fosse la Beatrice di Dante. Lo fai intuire, man mano nel testo, che non è così e su questo sei stato molto bravo. Il colpo di scena finale, dei pensieri della moglie è una chicca. Bravo davvero.
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