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Profondo Giallo

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26/02/2009 14:31

uno dei miei libri preferiti è "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon e racconta di un ragazzo di undici anni Daniel che viene portato dal padre, che è il proprietario di un negozio di libri usati, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città.

molto molto bello leggetelo.....
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04/03/2009 13:11

Re:
locandiera75, 26/02/2009 14.31:

uno dei miei libri preferiti è "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon




Molto molto bello l'ho letto e devo dire che mi ha entusiasmato è una storia molto praticolare.
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04/03/2009 13:16

Il mio consiglio è per un autore "George Simenon" e per le sue inchieste del "Commissario Maigret", trovo i libri splendidi sia per modalità di costruzione e soluzione del giallo, che per le atmosfere che si respirano leggendoli.

Poi a me leggendo i libri viene sempre in mente Gino Cervi che negli anni '70 lo interpretava in televisione.
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04/03/2009 21:00

a proposito..il colpevole è il maggiordomo..
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10/04/2009 09:26

Altro autore molto famoso.......Andrea Camilleri.......e le sue inchieste del Comissario Montalbano.
Devo dire che anche in questo caso sono belle le atmosfere Siciliane e la capacità dell'autore nel tratteggiare i personaggi e le storie. Anche in questo caso come in quello di Simenon non riesco a dissociare Montalbano dall'attore "Luca Zingaretti"......scelgo un libro a caso!!!!!!!!

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10/04/2009 20:54

Re:
locandiera75, 26/02/2009 14.31:

uno dei miei libri preferiti è "L'ombra del vento" di Carlos Ruiz Zafon
molto molto bello leggetelo.....




L'ho appena finito di leggere. Me lo sono letto in tre giorni, non riuscivo a smettere. E' un libro molto bello, sia dal punto di vista letterario, perchè è scritto in uno stile finto retrò, in una Barcellona cupa e impaurita ancora dal Franchismo. La trama è piena di colpi di scena e le due storie d'amore speculari, molto struggenti.
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22/04/2009 21:43

il gioco dell'angelo
finito di leggere oggi il secondo liro di zafon e come il primo mi è piaciuto davvero tanto....settecento pagine circa di un giallo avvincente....

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi già conosciuti per chi ha letto "L'ombra del vento" . Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria. Con uno stile scintillante, Zafón torna a indagare tra i misteri del Cimitero dei Libri Dimenticati, costruendo una storia in cui l'inesausta passione per i libri, la potenza dell'amore e la forza dell'amicizia si intrecciano ancora una volta in un connubio irresistibile.
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22/04/2009 21:59

Wowwwwww Chiara non vedo l'ora di leggerlo, spero sia bello come il primo.....
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22/04/2009 22:26

Lo compero subito. Il primo m'è piaciuto tantissimo.
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23/04/2009 16:41

Re:
kamo58, 22/04/2009 22.26:

Lo compero subito. Il primo m'è piaciuto tantissimo.




beh chiaramente anche il gioco dell'angelo è scritto sullo stesso stile.... ma con la bellezza di quasi settecento pagine....avvincente...
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23/04/2009 16:43

Non sono le pagine che mi spaventano. Quando un libro è bello non riesci a staccartene.
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24/04/2009 21:31

Re:
kamo58, 23/04/2009 16.43:

Non sono le pagine che mi spaventano. Quando un libro è bello non riesci a staccartene.




è capitato tante volte che se un libro mi prende io non ci sono pr nessuno e lo può confermare sancio che ogni volta che inizio unlibro dice a mio figlio grande .... e vai ci siamo giocati la mamma per qualche giorno....
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29/06/2009 19:40

[SM=g1807587] Ho letto il libro che ha consigliato la Locandiera "il gioco dell'angelo", piaciuto anche se con qualche dubbio.........la cosa che mi chiedo sempre è perchè ogni volta che un autore indovina un libro, deve farci il "sequel"......

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22/07/2009 15:06

Re:
dr.oste, 29/06/2009 19.40:

[SM=g1807587] Ho letto il libro che ha consigliato la Locandiera "il gioco dell'angelo", piaciuto anche se con qualche dubbio.........la cosa che mi chiedo sempre è perchè ogni volta che un autore indovina un libro, deve farci il "sequel"......





Non l'ho ancora finito del tutto, ma manca poco. Concordo con dr.oste, il primo, l'ombra del vento, l'ho trovato molto bello e originale. Questo mi sembra un po' forzato dal marketing. Si riallaccia al primo romanzo in alcuni punti, direi che è un prequel, come si dice oggi, ma un brodo un po' annacquato, allungato, ci sono centinaia di pagine, che reputo abbastanza inutili al fine della storia. E' verso la metà del libro che l'intrigo ingrana, ma ormai ci siamo un po' annoiati.
L'autore in alcune pagine, fa anche intuire, nell'immedesimarsi con lo scrittore protagonista, che il mestiere di scrivere è un po' vendere la propria anima a pagamento. Ecco perchè le opere prime, a volte sono capolavori e i seguiti no. Se hai mestiere, come dice l'autore, puoi scrivere anche quello che non senti tuo, lo puoi abbellire renderlo accattivante ma il lettore lo percepisce.
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22/07/2009 15:44

Oggi sono passato in libreria e ho trovato un altro libro di Zafon "Marina", viene presentato come il suo primo libro, antecedente agli altri, lo leggerò per capire se ha scritto una cosa diversa, oppure nella falsa riga degli altri..........Vi farò sapere dopo averlo [SM=g1807587]
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26/08/2009 12:35

Tornando a Camilleri, l'ho letto e scoperto per la prima volta.
Avevo visto tutti gli scenggiati Rai. A dire il vero l'ho un po' snobbato, pensando che quando se ne parla troppo, magari non è che ne valga la pena. Mi frenava poi il fatto, che fosse scritto un po' in dialetto siciliano.
Ho dovuto ricredermi. Come sempre, i libri, lasciano nel lettore un'interpretazione personale dei luoghi, dei paesaggi e dei personaggi, ti fanno vivere le scene come fossi lì ed hanno un'atmosfera che il lettore crea in modo personale, rendendo tutto molto più magico delle immagini reali. Nonostante li avessi visto in tv, ho immediatamente dimenticato tutto, anche Zingaretti e mi sono immersa nei libri, come cosa nuova.
Bravissimo e un applauso a Camilleri. [SM=g1807561]



[Modificato da kamo58 26/08/2009 12:36]
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31/08/2009 12:47

Recensione scontata, infatti non la farò, però ormai sono rimasta catturata da Camilleri e il suo Montalbano. Ne inizi uno e come le ciliege ne viene fuori subito un altro.



Ho deciso, intercalo un romanzo e un Camilleri, altrimenti non leggo più altro.
[Modificato da kamo58 31/08/2009 12:48]
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04/10/2009 16:47

Come promesso eccomi a commentare la mia ultima lettura.

Uomini che odiano le donne





Mikael Blomkvist, un giornalista economico di discreto successo, perde la causa che lo vede accusato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti del finanziere Wennerström e per questo motivo decide di dimettersi da direttore responsabile della rivista Millennium. A Mikael viene proposto di occuparsi in maniera esclusiva di una storia risalente a più di quarant'anni prima: la misteriosa scomparsa di Harriet Vanger, nipote e pupilla dell'ottantenne Henrik Vanger, un tempo magnate dell'industria svedese. Mikael, sicuro di non trovare nessuna informazione in più rispetto a ciò che è stato scoperto in quarant'anni di indagini, accetta l'incarico e si trasferisce nel Gävleborg, nella cittadina immaginaria di Hedestad.
Lisbeth Salander per vivere fa la ricercatrice, in ciò supportata dalle sue capacità di hacker: su commissione si occupa di ricerche particolari allo scopo di trovare informazioni approfondite su persone o aziende. La sua vita passata è un vero mistero, ma la certezza è che Lisbeth non può disporre in proprio dei suoi averi, nemmeno dei suoi soldi in banca, in quanto sotto tutela. A causa del fatto che l'avvocato che per anni le ha fatto da tutore ha avuto un ictus, a Lisbeth viene assegnato un nuovo tutore, anch'esso avvocato, che si scoprirà essere un vero e proprio sadico. Lisbeth, grazie ai suoi metodi di ricerca, sistemerà definitivamente il nuovo tutore e tornerà a prendere possesso della sua vita.
Mikael e Lisbeth indagheranno insieme sulla scomparsa di Harriet Vanger e sugli sconvolgenti segreti della famiglia Vanger, scoprendo una realtà molto peggiore della loro più drastica immaginazione.



Ne ho sentito parlare così bene e tante volte, che alla fine ho acquistato l'intera trilogia del Millenium.
Mi avevano detto che non si riesce a smettere di leggerlo, anche se l'inizio è un po' lento.
Il mio parere è che "l'inizio lento" sono più di trecento pagine, circa la metà del romanzo, in cui sicuramente c'è l'introduzione alla storia, un approfondimento sulla psicologia dei vari e numerosi personaggi della famiglia Vanger, ma anche un prolungarsi troppo a lungo in situazioni che secondo me, potevano essere un po' sitentizzate. Faticoso entrare quindi nella storia, poi però il giallo prende il via ed è un susseguirsi di colpi di scena mozzafiato.
Il presonaggio di Lisbeth Salander è veramente azzeccato e rende l'atmosfera molto particolare.

Se vi piaccioni i gialli è un romanzo da leggere, ben congegnato purchè siate preparati alle prime 300 pagine.
[Modificato da kamo58 04/10/2009 16:50]
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04/11/2009 20:04

La ragazza che giocava con il fuoco
Secondo libro della trilogia del Millennium



Mikael Blomkvist è tornato vittorioso alla guida di Millennium, pronto a lanciare un numero speciale su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell'Est. L'inchiesta si preannuncia esplosiva: la denuncia riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, un triplice omicidio fa sospendere la pubblicazione, mentre si scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra su Lisbeth Salander, la giovane hacker, "così impeccabilmente competente e al tempo stesso così socialmente irrecuperabile", ora principale sospettata. Blomkvist, incurante di quanto tutti sembrano credere, dà il via a un'indagine per accertare le responsabilità di Lisbeth, "la donna che odia gli uomini che odiano le donne". È lei la vera protagonista di questo nuovo episodio della Millennium Trilogy, un thriller serrato che all'intrigo diabolico unisce un'acuta descrizione della società moderna, con le sue contraddizioni e deviazioni, consegnandoci con Lisbeth Salander un personaggio femminile unico, commovente e indimenticabile.

Questo secondo libro l'ho trovato più avvincente, la storia parte subito, ormai i protagonisti sono già tutti noti. E' tutto un susseguirsi di colpi di scena, si resta attaccati alla storia anche se come nel primo libro, ci sono dei passaggi un po' noiosi, come quelli in cui l'autore si accanisce ad approfondire teoremi matematici, tanto cari a Lisbeth ma forse non a tutti i lettori.
In assoluto questo, per me, è il migliore della trilogia.
[Modificato da kamo58 04/11/2009 23:29]
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04/11/2009 20:15

La regina dei castelli di carta
terzo libro della trilogia del Millennium




La giovane hacker Lisbeth Salander è di nuovo immobilizzata in un letto d'ospedale, anche se questa volta non sono le cinghie di cuoio a trattenerla, ma una pallottola in testa. È diventata una minaccia: se qualcuno scava nella sua vita e ascolta quello che ha da dire, potenti organismi segreti crolleranno come castelli di carta. Deve sparire per sempre, meglio se rinchiusa in un manicomio. La cospirazione di cui si trova suo malgrado al centro, iniziata quando aveva solo dodici anni, continua. Intanto, il giornalista Mikael Blomkvist è riuscito ad avvicinarsi alla verità sul terribile passato di Lisbeth ed è deciso a pubblicare su "Millennium" un articolo di denuncia che farà tremare i servizi di sicurezza, il governo e l'intero paese. Non ci saranno compromessi. L'ultimo capitolo della trilogia di Stieg Larsson è ancora una volta una descrizione della società contemporanea sotto forma di thriller. Un romanzo emozionante di trame occulte e servizi segreti deviati, che cattura il ritmo del nostro tempo e svela a cosa possono condurre le perversioni di un sistema malato. Una storia che, fedele all'anima del suo autore, narra di violenza contro le donne, e di uomini che la rendono possibile.

Dopo aver letto il secondo che nel finale lascia tutto aperto, si arriva a questo con l'acquolina in bocca e la voglia di sapere come andrà a finire la storia. Purtroppo io l'ho trovato il peggiore dei tre. Un infinito via vai di spie in servizi segreti deviati, ci si perde nei personaggi, si fa difficile ricordarli e seguire tutta la trama che diventa veramente noiosa. Ho avuto difficoltà a finire il libro, troppo lungo e dispersivo, si ritorna un po' al primo, dove le pagine si potrebbero davvero condensare in molte di meno. Ne guadagnerebbe la storia.
Alla fine della trilogia, letta per incaponimento, dico che per me, è ovviamente un mio punto di vista, non è questo capolavoro, anche se c'è mestiere dietro e si vede, non è facile congegnare circa 2000 pagine con infiniti personaggi ed una trama complicata, però alla fine di tutto si resta molto delusi.
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